25 Set [13:37]
Mercedes, caduta verticale:
a Sochi per un pronto riscatto
Massimo Costa
Tre sconfitte consecutive sono una botta mica da ridere per un team che non era abituato a non vedere un proprio pilota sul gradino più alto del podio da così tanto tempo, precisamente dal GP di Budapest di inizio agosto. Cosa sta accadendo in casa Mercedes? Se i circuiti di Spa e Monza possono rappresentare una attenuante, in quanto tracciati favorevoli alla Ferrari per via di una power unit estremamente efficace, a Singapore ci si aspettava un facile dominio delle W10. Ma non è stato così, anzi, addirittura né Lewis Hamilton né Valtteri Bottas hanno conquistato il podio.
Un crollo verticale inatteso, ma che il cinque volte iridato britannico ha giustificato nella errata strategia impostata per lui. In parte è vero, come abbiamo già riportato domenica sera. Hamilton aveva chiesto nel briefing della domenica pre-gara di fermarsi prima di Charles Leclerc per il cambio gomme, ma stranamente il suo ingegnere e lo stratega (che spesso e volentieri ci azzecca), hanno tenuto Lewis in pista almeno 6 giri in più. Facendolo precipitare nel traffico e dietro alle due Ferrari nonché alla Red Bull-Honda di Max Verstappen.
Hamilton non è più stato in grado di recuperare terreno, tentando solo un timido attacco all’olandese negli ultimi due giri. Cosa sta accadendo nel team Mercedes? Come è possibile che Hamilton, il re delle pole, non riesca a concludere davanti a tutti in qualifica da Hockenheim? E anzi, in conferenza stampa si è stupito delle cinque pole di Leclerc: lui ne ha quattro. Forse la consapevolezza che il sesto titolo mondiale è ormai una facile pratica da risolvere ha permesso di abbassare la guardia pensando con maggiore attenzione alla vettura del 2020?
Si parla anche di investimenti economici inferiori al passato recente. Quindi meno esperimenti, minori sviluppi, anche se stiamo pur sempre parlando di un budget stellare. C’è poi da rilevare anche il weekend estremamente negativo di Bottas che dopo l’incidente nel primo turno del venerdì, è parso una sorta di zombie spaventato. Mai incisivo, mai aggressivo, sembrava che il buon finlandese fosse al volante di una McLaren piuttosto che di una Mercedes. Magari questo fine settimana a Sochi tutto tornerà nella normalità, con Hamilton in pole e vincitore, con Bottas nuovamente efficace. Ma le sberle rimediate dalla Ferrari a Spa, Monza e Singapore, devono far riflettere Wolff e compagnia.