Massimo Costa - XPB ImagesUn altro passetto in avanti per la Mercedes, un altro podio, il terzo consecutivo. C’era timore, nel team diretto da Toto Wolff, di rimediare una bella batosta sul circuito di proprietà della Red Bull, c’era la paura di un crollo dopo la positiva prestazione di Silverstone. Non è stato così. Lewis Hamilton e George Russell sono stati protagonisti fin da subito, rispettivamente con un quinto e un terzo posto nel primo turno libero, ma in qualifica i due piloti hanno combinato un vero disastro. Prima Hamilton all’inizio del Q3, poi Russell nella parte centrale della sessione finale, sono finiti contro le barriere per loro errori.
Sono stati gli unici a sbagliare così vistosamente, segno che sentivano di avere nelle mani la possibilità di raccogliere una delle migliori prestazioni stagionali che li ha portati ad osare oltre il limite, invece è finita malissimo. Hamilton si è classificato decimo, di fatto senza tempo, Russell era riuscito a segnare un quinto crono che poteva essere sensibilmente migliorato. Wolff c’è rimasto male, ma non ha avuto dubbi nel dichiarare che tutto sommato è meglio avere due monoposto danneggiate perché si poteva puntare a un risultato interessante piuttosto che faticare a entrare nella Q3, come è accaduto in altre occasioni.
Un bel modo per non gettare la croce addosso ai suoi piloti, ma parole dettate anche da una certa voglia, frenesia, di tornare a respirare aria di battaglia al vertice. Ci vuole ancora un po’, francamente, e lo si è visto quando la Red Bull di Max Verstappen ha raggiunto Hamilton alle spalle delle due Ferrari. L’olandese aveva gomme nuove, Hamilton no, ma il passo differente delle due vetture è parso inequivocabile. Bello, però, vedere Hamilton “accendersi” per un paio di curve e far sudare il sorpasso al rivale del 2021. La terza posizione ha ripagato come meglio non si poteva la volontà mostrata da Lewis, partito ottavo grazie a tale posizione acquisita nella gara sprint in cui si è trovato a lottare con le velocissime Haas-Ferrari. Hamilton ha fatto tris di terzi posti, tutti uno dietro l’altro: Montreal, Silverstone, Spielberg.
La Mercedes ha poi raccolto anche il quarto posto con Russell. Ma sull’inglese rimane la macchia di quel contatto al primo giro con Sergio Perez, un errore che poteva evitare con maggiore accortezza e che gli è costato una penalità e un cambio di musetto. Russell ha poi recuperato molto bene, ma è un dato di fatto che da quando la Mercedes ha risolto in parte il problema del porpoising ritrovando una certa competitività, Hamilton ha ritrovato l’antica voglia di “martellare” il cronometro e gli avversari, e Russell si ritrova ad inseguire. Dopo Baku, il divario tra i due piloti Mercedes era di 37 punti a favore di Russell, ma tra Montreal, Silverstone e Spielberg, si è ridotto a 19, 128 contro 109.
La Mercedes vuole vincere una gara prima della conclusione della stagione, questo lo si evince dalle parole di Wolff e dei suoi piloti. Russell è alla ricerca del primo successo in carriera,
Hamilton che di Gran Premi ne ha conquistati 103, non è mai rimasto a secco da quando ha debuttato in F1: quattro vittorie nel 2007, cinque nel 2008, due nel 2009, tre nel 2010, tre nel 2011, quattro nel 2012, una nel 2013, tutte con la McLaren. Poi, l’epopea Mercedes, con 81 successi dal 2014 a oggi. No, di chiudere l’anno con zero primi posti non gli va proprio.