Massimo Costa - XPB Images38 punti. Questo il divario tra Max Verstappen e Charles Leclerc. Inutile sottolineare che senza i clamorosi errori di strategia del muretto Ferrari , senza le rotture tecniche di Montmelò e Baku (ma queste le ha subìte anche il rivale della Red Bull), senza quell'errore di guida a Imola, le cose sarebbero molto diverse oggi. 38 punti. Con ancora 11 Gran Premi da disputare, a Spielberg si è completato il giro di boa della stagione, la partita è ancora apertissima. Come colmare la differenza? Come acchiappare Verstappen? Già lo scorso anno la Red Bull era andata in fuga, ma nel finale del campionato era stata clamorosamente surclassata dalla Mercedes e dal gran recupero di Lewis Hamilton.
Anche quest'anno, con le nuove monoposto, la Red Bull appare battibile così come Verstappen non sembra superiore nel corpo a corpo con Leclerc. Fino ad ora i due piloti hanno offerto uno spettacolo di altissima qualità, e soprattutto molto corretto. Se il monegasco ha dimostrato di mettere in difficoltà in più di una occasione Verstappen in gara e anche in qualifica nel giro secco, la grande variabile è l'affidabilità delle vetture, sia Ferrari sia Red Bull. Dopo il GP di Austria, il team principal Mattia Binotto ha spiegato:
"Ci crediamo nel recupero perché questa vettura è stata veloce non solo a Spielberg, ma ha dimostrato di poter vincere a Silverstone e nelle gare precedenti a Monaco e in Spagna, dove Leclerc era al comando con un vantaggio significativo. La Red Bull ha portato sviluppi in Gran Bretagna e anche noi qualcosa, ma questo non ha cambiato gli equilibri, ci dividono pochi decimi o addirittura uno solo. A vantaggio dell’uno o dell’altro a seconda delle caratteristiche della pista. In questo momento la vittoria conta molto per Leclerc, perché nelle ultime gare ha avuto più di una occasione di poter vincere, era importante questo risultato".
Binotto ha aggiunto: "Sono dispiaciuto per Carlos che stava facendo una bellissima gara. L’affidabilità preoccupa in vista delle prossime gare di questa stagione, non a medio e lungo termine perché, oltre a essere convinto che verremo a capo di questi problemi, in quanto conosco bene i motoristi a Maranello, abbiamo la prestazione e questo mi lascia ottimista pesando al futuro. Dovete capire che per quanto riguarda le power unit, i tempi sono lunghi perché devi progettare componenti e omologarli, per risolvere i guai non basta qualche settimana. Quel che si può fare nel breve è cercare di gestire le unità che hai a disposizione, nel chilometraggio e nell’utilizzo, senza penalizzare le prestazioni. Nei prossimi giorni cercheremo di capire bene la natura del guasto capitato a Sainz, per ora abbiamo soltanto delle ipotesi, e di conseguenza capire se costituisce l’onda lunga di Baku.
"La buona notizia", prosegue Binotto, "è che gli sviluppi che portiamo in pista funzionano. A Silverstone abbiamo introdotto una nuova carrozzeria e l’ala posteriore che ci ha consentito di colmare lo svantaggio in velocità di punta. Ma non è solo la macchina che va bene, a Spielberg ad esempio siamo stati bravi nei pit-stop, i piloti sono stati entrambi velocissimi e abili a gestire le gomme. Insomma, abbiamo una squadra concentrata e agguerrita che cerca di fare dei fine settimana migliori se non perfetti".
Dunque, Binotto ora ci crede al titolo mondiale, cosa che stranamente non era prevista nei suoi discorsi qualche settimana fa. Dicevamo, l'affidabilità punto decisivo per la Ferrari. La gestione dei motori sarà importante per cercare di evitare il più possibile a Leclerc di prendere delle penalità. Ora il monegasco sta alternando la terza e la quarta unità, ma è sempre a rischio. 38 punti. Le Castellet e Spa, prima della pausa estiva, ci diranno che piega prenderà il mondiale nella volata finale.