Jacopo Rubino - XPB Images
Nuovi investitori per la McLaren: il 15 per cento della scuderia di Formula 1 passa a MSP Sports Capital, fondo americano specializzato nel settore sportivo che ha coinvolto nell'acquisto anche UBS O'Connor, LLC. e The Najafi Companies. L'operazione vale 185 milioni di sterline, pari a circa 200 milioni di euro, porta capitali corposi nelle casse del team e segna un passaggio chiave per il futuro.
La McLaren, ancora in lizza per chiudere al terzo posto nel Mondiale Costruttori 2020 (sarebbe il miglior risultato dal 2012), supera così un anno economicamente delicato a causa del Coronavirus, che ha costretto alla
ricerca di soluzioni per trovare liquidità, vista la contrazione nelle vendite delle auto stradali. A giugno la banca nazionale del Bahrain ha concesso un mega prestito da 150 milioni di sterline, mentre è in definizione la vendita della sede di Woking, per la quale verrà poi sottoscritto un contratto di affitto.
"Questo investimento alimenta il nostro piano di riportare la McLaren in lotta per la vittoria in F1 e IndyCar, e rafforza il nostro buon momento", ha commentato il boss Zak Brown, che rimane amministratore delegato, mentre Paul Walsh conserva la carica di presidente. Nahm Najafi e lo sceicco del Bahrain Mohammed bin Essa Al Khalifa diventeranno vicepresidenti, mentre Jeff Moorad e Rodrigo Trelles Zabala, in rappresentanza rispettivamente di MSP e UBS O'Connor, fanno il loro ingresso nel consiglio di amministrazione.
È già previsto che la quota di MSP cresca al 33 per cento entro fine 2022, mentre il valore di McLaren Racing sale fino a 560 milioni di sterline. Nell'accordo non rientra McLaren Automotive, la divisione dedicata alle supercar, che rimane in pieno controllo della holding McLaren Group.
Ad oggi, il McLaren Group è detenuto al 56% da Mumtalakat, il fondo sovrano del Bahrain, al 14% da Mansour Ojjeh, storico ex socio di Ron Dennis, e al 10% dal magnate canadese Michael Latifi, padre di Nicholas pilota Williams. Il restante 20% è suddiviso fra azionisti minori.
Durante il weekend di Abu Dhabi, Brown ha intanto rivelato che McLaren sta valutando altri impegni ufficiali, oltre a F1 e IndyCar: nel radar c'è ancora il WEC, studiando i regolamenti LMDh, e a sorpresa la Formula E quando arriverà la prossima generazione di monoposto nella stagione 2022-2023. McLaren, attraverso il reparto Applied Technologies, non sarà più fornitrice delle batterie e verranno meno i conflitti d'interesse che ora impediscono la partecipazione diretta alla serie elettrica. Gli investimenti appena ufficializzati possono dar corpo anche a queste idee.