21 Giu [10:34]
Nuovi sviluppi per le Power Unit 2026
per una F1 sempre più a impatto zero
Michele Montesano - XPB Images
Il FIA World Motorsport Council, tenutosi a Cordoba nella giornata di martedì, ha ratificato piccoli ritocchi riguardo il regolamento sulle Power Unit che andranno a equipaggiare le monoposto di Formula 1 a partire dal 2026. Seppure manchino ancora due stagioni alla fine dell’attuale ciclo tecnico, i costruttori sono già al lavoro sui nuovi propulsori che comporteranno una notevole sfida ingegneristica. Infatti anche la F1 vira verso una transizione ecologica che comporterà un incremento dell’utilizzo della parte elettrica a discapito di quella endotermica.
Nello specifico, il sistema di recupero di energia e il motore elettrico dovranno fornire 350 KW (circa a 475 CV), pari al 50% della potenza complessiva della monoposto. Inoltre tutta l’energia elettrica verrà generata esclusivamente dalla MGU-K, sfruttando la fase di frenata dell’asse posteriore della vettura, mentre la MGU-H (che attualmente agisce sulla turbina del compressore) verrà abolita. Ciò comporterà anche un incremento della capienza delle batterie (realizzate utilizzando materiali riciclabili) che, quasi sicuramente, si tradurrà in un maggior peso complessivo.
Per quanto riguarda il propulsore a combustione interna resterà confermata l’attuale architettura V6 da 1.6 litri che produrrà circa 400 kW (pari a 544 CV). Per completare un GP basteranno solamente 70 kg di benzina realizzata con componenti totalmente di origine biologica. Questo fattore comporterà un’ulteriore sfida tecnologica per gli ingegneri nel realizzare camere di combustione che supportino tali componenti chimiche. Inoltre ci saranno limitazioni anche sui materiali da utilizzare e vincoli geometrici più stringenti riguardo la parte superiore del propulsore, mentre lo sviluppo della parte inferiore (blocco e albero motore, bielle, pompe e componenti accessori) sarà fortemente limitato.
Il Consiglio Mondiale ha inoltre approvato Bosch come fornitore unico per quanto concerne il sensore di detonazione della camera di scoppio. Mentre Bender GmbH & Co. KG fornirà il dispositivo di monitoraggio dell’isolamento elettrico delle future monoposto di Formula 1.
A inizio febbraio la FIA ha reso noti i nomi dei sei costruttori che forniranno le Power Unit nel periodo 2026-2030, rigorosamente in ordine alfabetico Alpine, Audi, Ferrari, Honda, Mercedes e Red Bull-Ford. Quattro già attualmente impegnati in Formula 1 e due che partiranno più o meno da zero. A partire dal 2026, tutti avranno il vincolo del Budget Cap da rispettare fissato a 130 milioni di dollari a stagione. Escludendo gli attuali costi di progettazione, i costruttori coinvolti dovranno sostenere un investimento complessivo, per la sola PU, di circa 650 milioni di dollari fino al 2030.
Altra novità riguarda la certificazione delle tre stelle FIA, in merito alla sostenibilità ambientale, di tutti i team impegnati in Formula 1. Lanciato nel 2011, il programma ha l’obiettivo di valutare l’impatto ambientale di ogni singola squadra misurando le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera tramite una serie di diciassette criteri passando dalla gestione dei fornitori fino alla pianificazione dei trasporti per raggiungere le sedi dei Gran Premi. Il primo team a ricevere tale riconoscimento è stata la Mercedes, nel 2022, seguita a breve distanza dalla Ferrari, mentre Haas e Alpine hanno recentemente ottenuto la certificazione.