16 Giu [10:34]
Penske affronta il KO dell'IndyLights
Arriva l'obbligo per i team IndyCar?
Marco Cortesi
Quale sarà il futuro dell'Indy Lights? La serie cadetta della IndyCar ha incontrato molte difficoltà negli ultimi anni, con schieramenti che hanno spesso e volentieri faticato a superare le 10 unità. Quest'anno, la crisi del Coronavirus ha costretto alcuni piloti a rinunciare, ed è stata presa la decisione di sospendere tutto, per evitare di mettere in mostra schieramenti ridicoli. Ma c'è un'idea interessante sul piatto...
Il punto chiave della crisi, che si protrae da ben prima dell'emergenza Covid, è il budget richiesto, superiore al milione di dollari. Un numero elevatissimo, compatibile con quello della Formula 3 FIA. E se da una parte c'è la possibilità di correre nel paddock della Formula 1, davanti ai responsabili dei programmi junior, per l'Indy Lights non c'è speranza. A parità (o quasi) di spesa, pochi sceglierebbero la serie americana. Non si può puntare il dito sulla Dallara, che ha realizzato una vettura di altissima qualità, ma sicuramente non hanno scelto la "finestra" di budget di loro volontà: più facile ci sia stata una leggerezza o una valutazione non perfetta nella pianificazione del progetto da parte dei committenti.
Ad influire sono anche i costi di trasferta, dato che pur essendo molte piste non troppo distanti da Indianapolis, non si ottimizzano molto le spese tra le categorie. Certo, le scholarship aiutano, ma è anche vero che da una parte la prospettiva della Formula 1, per tutti i giovani piloti, è un'attrattiva enorme, e dall'altra la scholarship la prende un pilota solo, il campione, che è poi "costretto" a reinvestirla nel sistema. Di fatto, non basta. E sarà l'IndyCar a dover rimediare perché, anche se gestita da Andersen, la categoria è di proprietà della serie maggiore, al contrario di Pro2000 e USF2000.
Team IndyCar obbligati a correre anche in IndyLights?
Roger Penske, con il suo approccio diretto, ha in programma un piano per cambiare le cose, continuando nel suo processo di sviluppo del pacchetto dopo l'acquisto dell'Indianapolis Motor Speedway. Il vulcanico Capitano, come ha spiegato ad XM Radio, vorrebbe obbligare i team della IndyCar a schierare almeno una vettura, e lo farebbe condizionando la partecipazione ai ricavi IndyCar alla presenza all'IndyLights.
Quindi, se vuoi i soldi, devi schierarti in IndyLights. E a quel punto, se non troverai un pilota col budget completo, sarai costretto a scendere a patti, sapendo di poter avere meno costi fissi. Curioso che la proposta arrivi proprio da Penske, che non ha mai voluto portare un suo team nell'IndyLights, ma per converso dimostra come da parte sua ci sia la volontà di sistemare il problema anche andando contro i propri interessi. Già c'erano stati tentativi di incentivare la categoria dando vantaggi in termini di giornate di test, ma toccare il portafoglio è spesso la soluzione migliore per ottenere attenzione.