Jacopo RubinoDopo 41 edizioni, la prima è datata infatti 1979, la F3 giapponese andrà in archivio al termine di quest'anno: per il 2020 il campionato ripartirà sotto la denominazione Super Formula Lights, che sottolinea il legame con la categoria regina del Sol Levante (imitando la Indy Lights statunitense), e soprattutto introducendo una nuova monoposto, la Dallara 320.
Si tratta della stessa macchina già
annunciata a giugno dall'Euroformula Open, che avrà il compito di mantenere viva l'eredità tecnica della Formula 3 tradizionale. Nome a parte ovviamente, adesso usato per l'ex GP3 e per le F3 regionali di Asia e America. Al fianco delle più recenti misure di sicurezza, a cominciare dall'Halo e dalle strutture anti-urto intorno all'abitacolo, dalle attuali F317 verranno mutuate numerose componenti: in primis motori, cambio, sospensioni ed impianto elettrico, al fine di garantire una transizione meno onerosa per i team.
"La Super Formula Lights farà il massimo per tenere sotto controllo i costi, con tre gare ad ogni evento per ridurre il numero di trasferte, e garantendo che i giovani piloti possano accumulare un chilometraggio ed una esperienza sufficienti nelle prove libere", ha ribadito l'organizzatore Japan Formula 3 Association.
Il prossimo round a Okayama, in programma il 28-29 settembre, chiuderà quindi la storia della F3 giapponese che ha appena incoronato come ultimo vincitore Sacha Fenestraz. Il francese è stato il primo europeo ad aggiudicarsi il titolo dopo Marcus Ericsson nel 2009. Anche Pedro de la Rosa (1995) e Adrian Sutil (2006) hanno vinto in terra nipponica nel loro cammino verso la Formula 1, mentre per Tom Kristensen, Tom Coronel, Benot Treluyer e il nostro Ronnie Quintarelli la serie si è rivelata un passaggio importante in brillanti carriere nelle ruote coperte.