1 Ott [13:30]
Perché la Red Bull guarda a
Perez o Hulkenberg e non a Gasly
Massimo Costa - XPB Images
C'era un tempo in cui la Red Bull per il proprio team principale di F1, non si affidava completamente ai giovani che aveva allevato con successo nelle formule propedeutiche, ma bloccava un sedile prima per David Coulthard, poi per Mark Webber. Piloti esperti, concreti, che portavano punti. Finché, con l'uscita di scena dell'australiano a fine 2013, si è puntato con decisione allo scambio di piloti tra Toro Rosso e Red Bull. Ultimamente però, il programma Junior Red Bull ha avuto un periodo di vuoto ed offerto delusioni.
Dalla Gran Bretagna, gira tale voce: benché Horner ribadisca a piè sospinto la fiducia che ha nel programma Junior, la propria volontà nel mantenere la tradizione di utilizzare piloti da loro “allevati”, per il 2021 e magari anche oltre, verrebbe fatta una eccezione. E si preferirebbe andare sul sicuro dopo le delusioni patite con Pierre Gasly nel 2019 e con Alexander Albon in questo 2020. Anche se il francese ha vinto un incredibile GP di Monza con l’Alpha Tauri, anche se l’anglo-thailandese ha conquistato il suo primo podio al Mugello, pare che al fianco di Max Verstappen si voglia mettere un pilota che non lascia spazio a dubbi e il profilo perfetto è quello di Sergio Perez. Un guerriero proprio come l’olandese.
Ma Verstappen e Perez sarebbero compatibili? Saprebbero sopravvivere sotto lo stesso tetto? E se prima si era preferito non riportare in Red Bull Vettel, gradito a Mateschitz, come mai questo cambio di linea. Tra l'olandese e il messicano le scintille non mancherebbero, E’ questo che vuole veramente la Red Bull? Nel caso c’è sempre Nico Hulkenberg, velocissimo, affidabile, meno irascibile al volante del messicano, e dunque perfetto per la stabilità del team. Il tedesco con una macchina competitiva è abituato a portare punti pesanti alla propria squadra, come Perez del resto. Sarà interessante vedere se veramente la Red Bull cederà alla tentazione di prendere un pilota esterno. Con Perez, va detto, arriverebbero anche i suoi tradizionali sponsor, un bel bottino da una decina di milioni di euro, cosa che non fa mai male. E questo pone Sergio in vantaggio su Nico.
Ma Gasly? La logica lo vorrebbe promosso in Red Bull, ma nonostante le belle prove offerte con l’Alpha Tauri, si vocifera che rimarrà col team di Faenza. Forse non ci si fida ancora, oppure, più plausibile, se come pare arriverà il giovane Yuki Tsunoda (Junior Honda e Junior Red Bull ed eccellente rookie nel campionato F2 che per ottenere la super licenza deve piazzarsi tra i primi cinque, ed ora è terzo) al posto di Daniil Kvyat che ormai è plafonato sui suoi standard, ecco che serve comunque una prima guida forte per Alpha Tauri. E Gasly è il profilo ideale. E Albon? Potrebbe tornare in Alpha Tauri se Tsunoda non verrà promosso in F1.