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27 Ago [18:10]

Pioggia e bandiera rossa, ma è sempre
Verstappen, Alonso e Gasly sul podio

Massimo Costa - XPB Images

Ci ha provato il meteo a mettere i bastoni tra le ruote a Max Verstappen e alla Red Bull, tentando di spezzarne il dominio, ma non c'è stato niente da fare anche questa volta. Sul circuito di casa, l'olandese ha raccolto il nono successo consecutivo, l'undicesimo stagionale su tredici gare mentre la Red Bull continua a viincerle tutte, tredici su tredici. Asfalto asciutto al via, pioggia dopo pochi giri, poi è stato di nuovo necessario montare le slick e a 10 giri dal traguardo, un vero diluvio si è abbattuto su Zandvoort costringendo la direzione corsa a esporre la bandiera rossa. Dopo una mezzoretta di attesa, ripartenza con le Pirelli intermedie, dietro safety-car.

Insomma, c'erano tutti i presupposti per avere una classifica finale diversa e invece Verstappen ha saputo mantenere sempre la concentrazione e la freddezza necessarie per starsene al comando. Soltanto dopo il primo cambio gomme, da slick a intermedie, che aveva favorito Sergio Perez (fermatosi subito ai box a differenza di Max), il due volte campione del mondo si è trovato a dover inseguire il compagno di squadra che veleggiava in prima posizione. Ma in un batter d'occhio ha recuperato quei 13" di divario e quando la pista si stava asciugando, è stato lui a mettere in atto l'undercut, rientrando prima di Perez per montare le slick. E così, Verstappen è tornato in testa e per gli altri è stato soltanto bagarre per il secondo posto.

Perez teneva la piazza d'onore, senza alcuna possibilità di provare a raggiungere Verstappen. Non ce la faceva proprio. Piuttosto, doveva guardarsi da Fernando Alonso, in forma straordinaria. Quando a 10 giri dal traguardo ha iniziato a piovere di nuovo, Perez è arrivato lungo alla curva 1 perdendo tre posizioni, la bandiera rossa lo ha salvato ponendolo terzo, ma per non farsi mancare nulla si è preso una penalità di 5" per eccesso di velocità ai box. E così, niente podiio per Perez, la cui crisi sembra avere ormai radici piuttosto profonde.

Sul podio è tornato Alonso, splendido con la Aston Martin-Mercedes. Tutto merito suo il secondo posto finale in una gara che lo ha visto compiere un magico doppio sorpasso subito dopo la partenza. Alla curva 2, da quinto al via, ha superato Alexander Albon, poi nel banking della curva 3 si è tenuto basso bevendosi George Russell che aveva girato alto. Chissà, forse la sua esperienza maturata nell'ovale di Indianapolis è tornata utile. Dopo quattro gare sofferte, Alonso è tornato sul podio, da secondo, come gli era riuscito a Montecarlo e a Montreal. Non pervenuto il suo compagno Lance Stroll, fuori dalla zona punti. E la differenza in classifica tra i due compagni in Aston Martin si fa sempre più imbarazzante: Alonso 168 punti, Stroll 47. Il suo destino sarebbe già segnato se il patron del team non fosse papà Lawrence. Che dovrebbe iniziare a farsi non le classiche due domande, ma almeno una decina...

La penalizzazione di Perez, ha portato sul terzo gradino del podio uno straordinario Pierre Gasly con la Alpine-Renault. Soltanto 12esimo in qualifica, il francese ha beneficiato della scelta di fermarsi subito ai box quando ha visto cadere le prime gocce di acqua, dopo di che, una volta posizionatosi quarto, ha tenuto un grande ritmo lottando a lungo con Carlos Sainz. Per Gasly è il primo terzo posto della stagione, il secondo per la Alpine-Renault dopo la terza posizione di Esteban Ocon a Montecarlo. Quest'ultimo, ha avuto una gara più difficile terminando decimo.

Sainz ha corso con intelligenza dimenticando così l'errore di Spa in partenza. Gran bella corsa la sua, dalla quale ha estratto il massimo dalla SF23. Nei giri finali, ha saputo resistere alla pressione esercitata da Lewis Hamilton portando a Maranello una quinta posizione che fa morale. Ma la Ferrari a Zandvoort non è mai stata competitiva. Charles Leclerc ha completato la frittata iniziata con gli errori nelle prove libere e il botto in qualifica, danneggiando subito al primo giro l'ala anteriore urtando Oscar Piastri. Va bene cercare di dare sempre il massimo, ma non ci sono stati altri piloti a Zandvoort capaci di commettere l'incredibile numero di errori firmati da lui. Qualche volta sarebbe più utile ragionare e darsi una calmata. Se guidi un camion (citazione storica di Alain Prost) non puoi pensare di fare le stesse cose di quando sei al volante di una supercar.

Hamilton, dopo una pessima qualifica, si è riscattato in gara, a testa bassa, risalendo con grinta e costruendo un sesto posto finale che poteva essere qualcosa di ben diverso se fosse partito dalle prime file come poteva. Male invece Russell, che all'inizio della gara è rimasto per troppo tempo con le slick perdendo ogni chance (come Lando Norris) di poter puntare al podio. Nonostante ciò, Russell aveva recuperato la zona punti, ma nei sei giri conclusivi in lotta con l'amico della McLaren c'è stato un leggero contatto tra le due monoposto che hanno causato una foratura. Insomma, tutto gli è andato male a Russell. Norris almeno ha chiuso settimo, con rammarico considerando che partiva dalla prima fila. Gli ingegneri di Russell e Norris stasera non dormiranno molto bene.

Alexander Albon ha corso con le slick per più di metà gara, ergo, quando pioveva e tutti si fermavano, chi prima chi dopo, per usare le intermedie, lui ha proseguito con le soft come niente fosse. Una strategia azzardata, ma Albon è stato bravo a non commettere errori. Alla fine però, non ha pagato molto perché se parti quarto e arrivi ottavo qualcosa non ha funzionato. Ecco quindi che i tre piloti che in qualifica si erano piazzati dietro a Verstappen, sono stati penalizzati dalle scelte dei loro rispettivi team.

Anche l'Alpha Tauri ha prodotto una strategia non valida per Yuki Tsunoda, che fieramente aveva battagliato in zona punti, ma è finito all'inferno. Bravo Liam Lawson, che al debutto assoluto nelle peggiori condizioni possibili, fin da sabato mattina, ha terminato 13esimo non commettendo errori e gestendo bene ogni situazione creatasi. Peccato per Guan Yu Zhou, finito malamente contro le protezioni quando è cominicato il diluvio verso la fine gara, inesistente il suo compagno in Sauber Valtteri Bottas. Che si dovrebbe dare una svegliata... Male Logan Sargeant, di nuovo contro le barriere, mentre in casa Haas sia Kevin Magnussen sia Nico Hulkenberg hanno fatto il possibile.

Domenica 27 agosto 2023, gara

1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 72 giri
2 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 3"744
3 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 7"058
4 - Sergio Perez (Red Bull-Honda) - 10"068
5 - Carlos Sainz (Ferrari) - 12"541
6 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 13"209
7 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 13"232
8 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 15"155
9 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 16"580
10 - Esteban Ocon (Alpine-Renault) - 18"346
11 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 20"087
12 - Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) - 20"840
13 - Liam Lawson (Alpha Tauri-Honda) - 26"147
14 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 26"410
15 - Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) - 27"388
16 - Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) - 29"893
17 - George Russell (Mercedes) - 55"754

Ritirati
Guan Yu Zhou
Charles Leclerc
Logan Sargeant

Il campionato piloti
1.Verstappen 339; 2.Perez 201; 3.Alonso 168; 4.Hamilton 156; 5.Sainz 102; 6.Leclerc, Russell 99; 8.Norris 75; 9.Stroll 47; 10.Gasly 37; 11.Ocon, Piastri 36; 13.Albon 15; 14.Hulkenberg 9; 15.Bottas 5; 16.Zhou 4; 17.Tsunoda 3; 18.Magnussen 2.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Honda 540; 2.Mercedes 255; 3.Aston Martin-Mercedes 215; 4.Ferrari 201; 5.McLaren-Mercedes 111; 6.Alpine-Renault 73; 7.Williams-Mercedes 15; 8.Haas-Ferrari 11; 9.Sauber-Ferrari 9; 10.Alpha Tauri-Honda 3.

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