Jacopo Rubino - Photo4Le nuove Formula 1 sono piaciute a tutti: ai protagonisti per la guida richiesta, al pubblico che le ha ammirate come mai prima, per giunta con il gusto di poter vedere finalmente battuti molti record sul giro grazie all'aumento di prestazioni. Sin dai test invernali, aleggiava tuttavia uno spauracchio, quello di un drastico calo nelle opportunità di sorpasso. Il Gran Premio d'Australia pare aver purtroppo confermato questi timori, stando innanzitutto ai pareri di alcuni piloti.
Nico Hulkenberg, ad esempio, nel finale era attaccato ad Esteban Ocon, ma non è stato in grado di attaccare: "Speravo avesse qualche problema di gomme, ma ho capito che non sarebbe successo. Con queste macchine ci sono tantissime turbolenze, farcela era quasi impossibile anche se fossi stato un secondo più veloce". Sia il tedesco sia il francese hanno poi fagocitato la McLaren di Fernando Alonso, ma solo un errore dello spagnolo ha aperto loro la porta. "Eravamo molto più rapidi di lui, ma non riuscivamo ad avvicinarci", ha raccontato il portacolori della Force India.
Meno sorpassi, ma forse di maggiore qualità. Questo si sosteneva alla vigilia, e la manovra di Sergio Perez su Carlos Sainz in curva 3 sembra quantomeno andare in quella direzione. Il messicano, comunque, non è entusiasta: "Ora è più dura, gli spazi in frenata si accorciano, c'è meno degrado dei pneumatici". Quasi preoccupato Lewis Hamilton, secondo cui la situazione sarebbe addirittura "peggiore come non mai, e non migliorerà". Il britannico della Mercedes, del resto, ha in parte compromesso la sua vittoria restando negli scarichi della Red Bull di Max Verstappen dopo il suo pit-stop.
Secondo Jean Todt, presidente della FIA, questo sarebbe "il prezzo da pagare con auto più larghe e con più aerodinamica". Vero, ma c'è da essere pessimisti per tutto il 2017 e oltre? Non necessariamente. Il tracciato australiano (safety-car esclusa, questa volta non intervenuta), è storicamente poco favorevole ai duelli. "Non è affatto una pista normale", ha sottolineato Kimi Raikkonen, spalleggiato da Christian Horner della Red Bull: "Qui di sorpassi non ce ne sono mai stati molti".
La Federazione, in ogni caso, valuta già le contromisure. In Cina verrà analizzato più da vicino il funzionamento del DRS: poco determinante in Australia, l'ala mobile a Shanghai dovrebbe trovare un banco di prova più attendibile grazie ai lunghi rettilinei presenti. Se dopo fosse ritenuto utile, dalle gare seguenti le zone di utilizzo potrebbero essere estese.
Il dispositivo, introdotto nel 2011 e mai troppo amato, è nel mirino di Ross Brawn da tempi non sospetti: il nuovo responsabile sportivo della Formula 1 lo considera (giustamente) un artefizio. In futuro magari sparirà, intanto rischia di essere un male necessario: "Senza non passerebbe nessuno", ha confessato Felipe Massa a Sportv. "Una volta però, a meno di errori o problemi, finivi nella stessa posizione in cui partivi". Staremo a vedere nel prossimo round.