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15 Mar [14:04]

Polemica tra Haas e Racing Bulls
Sotto accusa il "taglio" di Magnussen

Massimo Costa

Il primo punto stagionale del team Haas ha finito per scatenare una ridda di polemiche ristrette ai team di centro classifica. La Racing Bulls infatti, non ha accettato il comportamento di Kevin Magnussen che, a loro dire, volontariamente aveva tagliato una delle varianti di Jeddah per posizionarsi davanti a Yuki Tsunoda. Il danese avrebbe poi rallentato il giapponese permettendo a Nico Hulkenberg, davanti a loro, di viaggiare tranquillo al decimo posto. Tsunoda si è poi piazzato 12esimo superato da Alexander Albon. Ma certamente, il tempo perso con Magnussen lo ha penalizzato non poco.

Si potrebbe affermare che è stata una mossa di squadra perfetta quella del team Haas tanto che lo stesso Hulkenberg ha difatto ringraziato il compagno Magnussen. Ayao Komatsu, il nuovo team principal del team americano che ha preso il posto di Gunther Steiner da poche settimane, ha definito straordinario il comportamento di Kevin su come è riuscito a tenere dietro di sè Tsunoda e un vivace gruppetto di monoposto, ma dalla Racing Bulls è arrivata l'accusa di anti sportività.

A dirlo è stato il nuovo direttore sportivo Alan Permane, approdato a Faenza dal team Alpine dal quale ha ricevuto il ben servito lo scorso luglio. Permane è una figura storica della F1, è rimasto legato al team Renault, prima ancora Benetton per un trentennio ed ha vissuto in prima persona il Singapore gate, quando a Nelson Piquet jr fu ordinato dai suoi "superiori" Flavio Briatore e Pat Symonds di andare volontariamente a muro per chiamare in pista la safety-car e favorire la vittoria del compagno di squadra Fernando Alonso. Quindi, da che pulpito, verrebbe da dire...

Il fatto che ha innervosito la Racing Bulls si è verificato al 17esimo dei 50 giri in programma. Alla variante sinistra-destra, numero 4-5 del tracciato, Magnussen ha passato Tsunoda tagliando quel tratto, poi ha fatto da tappo al giapponese e a chi lo seguiva. Per quella mossa, il danese è stato penalizzato di 10", ma poco contava per Haas, l'importante era permettere ad Hulkenberg, davanti a loro di allungare fno ad avere al 33° giro quasi 22" di vantaggio. Il margine necessario per effettuare il pit-stop (il tedesco non si era fermato nei primi giri quando era entrata la safety-car per l'incidente di Lance Stroll) e rientrare davanti a Tsunoda.

Permane ha dichiarato: “Quello che è successo è stato difficile da accettare. Magnussen è uscito di pista per mettersi deliberatamente davanti a Yuki e poi lo ha rallentato fino a due secondi al giro, il ché ha permesso a Hulkenberg, che non si era ancora fermato, di prendere un vantaggio che lo ha favorito al pit-stop. Questo non mi sembra corretto ed è la definizione stessa di comportamento antisportivo. Sono sicuro che noi e altri team ne parleremo con la FIA per le gare future”.

Pur essendo comprensibile il rammarico di Permane, non è la prima volta che in F1 accadono questi episodi. E come ricorda il sito The Race, uno di questi si era verificato nel 2021 a Budapest, in casa Alpine, con lo stesso Permane al muretto, quando Alonso aveva rallentato volontariamente Lewis Hamilton in recupero, mentre lottavano per il quarto posto. Là davanti a tutti in quella pazza gara con pioggia, c'era l'altra Alpine di Esteban Ocon che andò a vincere. Hamilton perse tempo con Alonso non riuscendo più a raggiungere il francese. Certo, la cosa era comunque corretta, a Jeddah invece, Magnussen ha dovuto tagliare la variante per mettersi davanti a Tsunoda. Ma qualcuno potrebbe affermare: e se il danese non l'ha tagliata volutamente, ma è semplicemente arrivato lungo nel tentativo di sorpasso? Beh, allora avrebbe dovuto ridare la posizione a Tsunoda...








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