21 Ott [22:06]
Raikkonen e Verstappen strepitosi
Hamilton rimanda la vittoria mondiale
Massimo Costa
Una gara epica, una vittoria strepitosa di Kimi Raikkonen, una corsa da extraterrestre di Max Verstappen (secondo), e una prova come sempre energica e potente di Lewis Hamilton (terzo). Che, però, ha dovuto rinviare la festa per il mondiale alla prossima settimana a Città del Messico, Sebastian Vettel permettendo. Il tedesco della Ferrari è stato il grande assente (per la conquista del podio) di questa corsa, rovinando tutto al 1° giro con un testacoda, seguente a un errore nella curva precedente, mentre tentava il sorpasso a Daniel Ricciardo. Vettel ha quindi dovuto recuperare dal fondo, come ormai d'abitudine, concludendo quarto con un gran sorpasso a due giri dall'arrivo su Valtteri Bottas.
Una gara senza respiro caratterizzata da una gestione delle gomme favolosa di Raikkonen sia nella prima parte della corsa (quando ha resistito per due tornate, e lo sa solo lui come avendo gomme ormai "morte", ad Hamilton con pneumatici nuovi) sia nella seconda quando ha amministrato un margine di vantaggio risicatissimo su un tostissimo Verstappen e su Hamilton. L'inglese della Mercedes a un passo dalla bandiera a scacchi ha tentato l'attacco all'olandese della Red Bull, una sfida bellissima con Verstappen che non ha concesso nulla ad Hamilton e costringendolo pure all'errore. E a quel punto, Lewis si è rilassato non prendendosi altri rischi.
Raikkonen allora. Liberato dai vincoli "vetteliani" ha disputato una prova maiuscola riuscendo a prendersi quella vittoria che tanto gli mancava nel suo secondo periodo in Ferrari e che in altre occasioni aveva dovuto sacrificare per il compagno di squadra. Un successo arrivato nel migliore dei modi, con una prestazione che entra nella storia della F1. E che lascerà il segno aprendo il libro dei tanti perché la Ferrari lo abbia voluto lasciar libero per far posto ad un ancora acerbo Charles Leclerc.
La Ferrari ad Austin è tornata al livello della Mercedes. Troppo tardi ormai, quei passi falsi nelle trasferte in Oriente sono stati fatali e se li sommiamo agli errori di Vettel ecco spiegata la ricetta della frittatina. Poteva essere addirittura una doppietta tutta Rossa se Sebastian non avesse preso quella penalità nelle libere del venerdì. Sarebbe partito dalla prima fila e probabilmente saremmo qui a raccontarvi un altro tipo di gara, un altro vincitore. E chissà, il mondiale si sarebbe potuto decidere non in Messico, ma rimandarlo in Brasile. Ma tant'è...
Lascia a bocca aperta la prestazione di Verstappen. Un circuito difficile, da piloti veri, ha esaltato le qualità dell'olandese della Red Bull che in qualifica aveva mostrato tutti i suoi limiti nei confronti di Mercedes e Ferrari. E invece, il passo di Verstappen durante tutto l'arco del Gran Premio è stato similare a quello di Raikkonen ed Hamilton giocandosela ad armi pari. Considerando che è partito dalla diciottesima piazzola della griglia di partenza, la sua prova assume contorni mitologici. Peccato per il suo compagno Daniel Ricciardo, ancora una volta KO con la sua Red Bull che si è completamente spenta dopo pochi giri.
Gara nuovamente di sacrificio per Bottas, quinto senza infamia e senza lode. Bene la Renault che ha piazzato Nico Hulkenberg sesto e Carlos Sainz settimo, davanti alla sempre aggressiva RP Force India di Esteban Ocon, ottavo su un tenace Kevin Magnussen con la Haas-Ferrari che si è messo dietro Sergio Perez. La Haas ha subito perso una vettura, quella di Romain Grosjean, malamente lungo nel corso del 1° giro in staccata e finito rovinosamente contro Charles Leclerc. Gara rovinata per entrambi. Peccato per Brendon Hartley, undicesimo con la Toro Rosso-Honda e non lontano dalla top 10.
Domenica 21 ottobre 2018, gara
1 - Kimi Raikkonen (Ferrari) - 56 giri
2 - Max Verstappen (Red Bull-Renault) - 1"281
3 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 2"342
4 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 18"222
5 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 24"744
6 - Nico Hulkenberg (Renault) - 1'27"210
7 - Carlos Sainz (Renault) - 1'34"994
8 - Esteban Ocon (RP Force India-Mercedes) - 1'39"288
9 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1'40"657
10 - Sergio Perez (RP Force India-Mercedes) - 1'41"080
11 - Brendon Hartley (Toro Rosso-Honda) - 1 giro
12 - Marcus Ericsson (Sauber-Ferrari) - 1 giro
13 - Stoffel Vandoorne (McLaren-Renault) - 1 giro
14 - Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) - 1 giro
15 - Sergey Sirotkin (Williams-Mercedes) - 1 giro
16 - Lance Stroll (Williams-Mercedes) - 2 giri
Ritirati
Charles Leclerc
Daniel Ricciardo
Romain Grosjean
Fernando Alonso
Il campionato piloti
1.Hamilton 346; 2.Vettel 276; 3.Raikkonen 221; 4.Bottas 217; 5.Verstappen 191; 6.Ricciardo 146; 7.Hulkenberg 61; 8.Magnussen 55; 9.Perez 54; 10.Ocon 53; 11.Alonso 50; 12.Sainz 45; 13.Grosjean 31; 14.Gasly 28; 15.Leclerc 21; 16.Vandoorne 8; 17.Stroll, Ericsson 6; 19.Hartley 2; 20.Sirotkin 1.
Il campionato costruttori
1.Mercedes 563; 2.Ferrari 497; 3.Red Bull-Renault 337; 4.Renault 106; 5.Haas-Ferrari 86; 6.McLaren-Renault 58; 7.RP Force India-Mercedes 48; 8.Toro Rosso-Honda 30; 9.Sauber-Ferrari 27; 10.Williams-Mercedes 7.