4 Dic [9:52]
Red Bull ancora regina dei pit-stop
dopo una stagione a suon di record
Jacopo Rubino - Photo4
Il miglior team di Formula 1 nei pit-stop? È ancora la Red Bull, che si è confermata vincitrice del DHL Fastest Pit Stop Award: si tratta il trofeo istituito nel 2015 proprio per premiare l'abilità delle scuderie nel cambio gomme, e soprattutto i suoi protagonisti. La certezza matematica (esiste una classifica a punti) era già arrivata nella precedente gara in Brasile, con l'incredibile sosta di Max Verstappen effettuata al giro 21 in appena 1,82 secondi. La più veloce nella storia del Circus.
La squadra anglo-austriaca è riuscita a stabilire il record assoluto per tre volte durante l'anno: a Silverstone aveva compiuto un pit-stop di Pierre Gasly in 1"91, a Hockenheim era scesa a 1"88 con Max Verstappen e a Interlagos, come detto, il limite è stato spostato ancora più in là. Impressionante. Anche ad Abu Dhabi la compagine di Milton Keynes è stata la più rapida, pur restando sopra il muro dei 2". Sempre con Verstappen, ha infatti sostituito un treno di pneumatici Pirelli in 2"06, aggiudicandosi il nono successo del 2019 in questa specialità. In totale la Red Bull ha conquistato 504 punti, sulla base di un sistema analogo a quello dell'ordine d'arrivo al traguardo: il cambio gomme migliore della gara vale 25, fino al decimo che vale 1.
Se qui l'inarrestabile Mercedes è solo quarta, è la Williams ad essere fortissima: lo dimostra il secondo posto finale con 439 lunghezze e 9 vittorie. Si tratta di un segno di vitalità per un team che in questa stagione ha viaggiato da fanalino di coda, a causa di una vettura davvero poco competitiva. Ed è anche curioso, a pensarci, perché nel suo periodo d’oro la Williams aveva in questa operazione un celebre tallone d'Achille. Se nel 2020 riuscisse a riagganciare il resto del gruppo, potrebbe avere un'arma aggiuntiva a cui affidarsi.
Terza posizione per la Ferrari, a quota 315, che ha però "vinto" soltanto in Bahrain: il pit-stop di Charles Leclerc era stato completato in 2"27. Per gli uomini in rosso non sono mancati i problemi, come a Yas Marina nella prima sosta di Sebastian Vettel, che forse hanno peggiorato la percezione del loro lavoro agli occhi del pubblico. La compagine di Maranello aveva vinto la prima edizione del DHL Fastest Pit Stop Award, quando la prestazione top dell'anno fu comunque firmata dalla Red Bull: a Monza, 2"10 sulla macchina di Daniil Kvyat.
Nello spazio di quasi tre campionati sono stati limati quasi tre decimi, a dispetto di pneumatici maggiorati e quindi più pesanti. Merito di componenti sempre più raffinate, attrezzature sempre più precise e procedure in costante affinamento, ma anche di allenamenti continui per i meccanici. Parliamo di atleti a tutti gli effetti. E proprio la parte umana potrebbe diventare ancora più significativa dal 2021: con la rivoluzione regolamentare Liberty Media vuole standardizzare l'equipaggiamento dedicato, che comprende ad esempio i mozzi ruota, le pistole di serraggio e i carrelli sollevatori. Un modo per contenere i costi, ma senza che la spettacolarità ne risenta.
La classifica del DHL Fastest Pit Stop Award 2019
1 - Red Bull 504 punti
2 - Williams 439
3 - Ferrari 315
4 - Mercedes 273
5 - McLaren 217
6 - Toro Rosso 121
7 - Renault 106
8 - Haas 61
9 - Alfa Romeo 49
10 - Racing Point 36
I 10 pit-stop più veloci della stagione 2019
1 - Red Bull, Brasile (Verstappen) - 1"82
2 - Red Bull, Germania (Verstappen) - 1"88
3 - Red Bull, Gran Bretagna (Gasly) - 1"91
4 - Red Bull, Messico (Albon) - 1"93
5 - Red Bull, Gran Bretagna (Verstappen) - 1"96
6 - Williams, Francia (Kubica) - 1"97
7 - Williams, Germania (Kubica) - 1"99
8 - Williams, Canada (Kubica) - 2"00
9 - Williams, Austria (Kubica) - 2"02
10 - Williams, Belgio (Russell) - 2"02