Massimo Costa - XPB ImagesPrendendo spunto da un interessante articolo su TheRace del collega inglese Edd Straw, che da anni frequenta il mondo della F1, poniamo questa domanda a Christian Horner ed Helmut Marko: avete per caso pensato di ingaggiare per la prossima stagione Valtteri Bottas? Alla luce del caos che la Red Bull riesce spesso a creare attorno ai suoi piloti, escluso Max Verstappen ovviamente, ecco che il finlandese potrebbe rappresentare la scelta perfetta.
Se nel precedente articolo, abbiamo scritto che l'Audi farebbe bene a tenersi stretto Bottas, di certo il 35enne della Sauber potrebbe fare molto comodo alla Red Bull. In F1 si fa molto in fretta a sparare sentenze, a dimenticare ciò che un pilota ha saputo realizzare, costruire, semplicemente perché da un team molto competitivo è salito su una monoposto che lotta per recuperare soltanto qualche punto.
E' appunto il caso di Bottas, che dopo le splendide stagioni vissute in Mercedes, con la Sauber dal 2022 a oggi è uscito dai radar delle prime posizioni. Ma state certi che se Valtteri si dovesse ritrovare tra le mani un volante di una monoposto da assoluto, saprebbe sicuramente essere di nuovo il pilota veloce, affidabile, utile.
Bottas con la Williams, il suo primo team di F1 per il quale ha gareggiato dal 2013 al 2016, ha raccolto una infinità di piazzamenti compresi nove podi (due volte secondo e sette terzi posti). Quando ha avuto l'opportunità di salire in Mercedes per via del ritiro di Nico Rosberg, Bottas non ha minimamente sofferto il passaggio a un team vincente collezionando in cinque anni 58 podi con 10 vittorie e ben 20 pole conquistate, e per due volte è risultato vice campione del mondo nel 2019-2020. Tutto questo con uno dei compagni di squadra più scomodi della storia della F1: Lewis Hamilton.
Certo, Bottas non è Hamilton e lo ha dimostrato in più di una occasione, ha dovuto accettarlo attraverso un percorso psicologico, come da lui raccontato, che non è stato una passeggiata, ma negli anni vissuti in Mercedes, è sempre stato ccstante nei risultati e in alcune occasioni è anche stato più veloce di Hamilton in qualifica, come dimostrano le venti pole.
Ecco, in Red Bull un secondo pilota come Bottas, da quando Verstappen è divenuto il numero uno della squadra, non l'hanno mai avuto. O meglio, c'era Daniel Ricciardo, ma l'australiano aveva mire iridate e nel gioco interno alla Red Bull pro Max, ha avuto la peggio ed è stato costretto ad emigrare. Pierre Gasly ed Alexander Albon hanno fallito, Sergio Perez sembrava l'elemento perfetto, ma non è andata così.
Da quando la Red Bull è stata nettamente superirore agli avversari, stagioni 2022 e 2023, Perez non ha mai avuto la costanza di Bottas quando la Mercedes era a sua volta dominante. Il messicano ha avuto ottimi avvii in quelle due stagioni, poi puntualmente si è perso. Un crollo psicologico che si è ripetuto anche quest'anno, quando la Red Bull ha cominciato a perdere competitività venendo risucchiata da McLaren, Mercedes, Ferrari.
Ecco perché, come spiega il collega inglese, anche noi siamo convinti che Bottas potrebbe essere la soluzione ideale per la Red Bull per avere un pilota in grado di portare sempre punti pesanti a Milton Keynes. E mettendo anche pressione sulle spalle di Verstappen, cosa che non accade dai tempi di Ricciardo. Bottas dal canto suo, è in attesa di sapere se il suo futuro sarà ancora in F1.
Nel frattempo, Bottas non è stato con le mani in mano. Gestisce con la sua fidanzata, la ciclista Tiffany Cromwell, una distilleria di gin di nome Oath, ed ha collaborazioni nel settore del vino e del caffè, oltre che essere coproprietario della squadra finlandese di hockey su ghiaccio dei Lahden Pellicans della città di Lahti. Nella massima serie nazionale, quest'anno si è piazzata terza, seconda invece, nel 2023. Poi, Bottas si dedica con passione a lunghe passeggiate in bicicletta (ama il contatto con la natura e rimanere isolato per ore) oltre a disputare gare su sterrati con la sua mountain bike.
Qualcuno potrebbe sostenere che proprio Ricciardo sarebbe la giusta carta per Horner e Marko, considerando la sua esperienza e il suo bel passato, alla Bottas. Ma non è proprio così. La differenza con il finlandese è che Ricciardo non si è affatto trovato nella condizione di guidare per un team di bassa classifica. Dopo la Red Bull, ha trascorso due anni in Renault, non benissimo, e due stagioni con una McLaren competitiva, perdendo quasi sempre il confronto con il compagno Lando Norris. Prestazioni sotto tono che hanno convinto Zak Brown a lascarlo libero.
Certo, se la Red Bull dovesse effettivamente pensare a Bottas, segnerebbe l'ennesimo fallimento del programma Junior, già confermato con l'ingaggio di Perez nel 2021 e con l'errore nel riportare Ricciardo nel team di Faenza a discapito di un giovane talento come Liam Lawson, tenuto inutilmente a scaldare la sedia.