28 Mar [11:21]
Red Bull, l'outsider
Massimo Costa
In un certo senso si può dire che la Red Bull-Renault un ruolo decisivo nel GP di Australia lo ha avuto. Max Verstappen, ritrovandosi davanti a Lewis Hamilton quando il pilota Mercedes è rientrato in pista a seguito di quel sciagurato pit-stop anticipato, ha in qualche maniera permesso a Sebastian Vettel e alla Ferrari di guadagnare terreno. Così, quando è stato il turno del tedesco fermarsi ai box, la Ferrari è riuscita a rientrare giusto davanti alla coppia Verstappen-Hamilton. Pendolo della bilancia, la Red Bull. Ma non è quello che avrebbero voluto Adrian Newey e Christian Horner.
Nessuna sorpresa, però. Melbourne ha seguito perfettamente quello che avevano indicato i test pre campionato. Ferrari e Mercedes al vertice, Red Bull terza, ma costretta a seguire le vicende dei rivali con il cannocchiale. Nonostante l’impegno, Verstappen non è riuscito a fare nulla di straordinario, nel senso che il passo per rimanere in scia quanto meno a Kimi Raikkonen non ce l’aveva. Un inizio in salita dunque, per non parlare della frittata messa sul piatto da Daniel Ricciardo, con quell’errore da principiante nella Q3 del sabato. Che non solo non gli ha permesso di realizzare alcun riferimento cronometrico, risultando così decimo, ma dovendo sostituire il cambio danneggiato ha racimolato cinque posizioni di penalità.
Poi, ci si è messa di mezzo l’elettronica a completare il disastro del fine settimana del pilota australiano. Ricciardo nel giro che lo avrebbe dovuto portare sullo schieramento di partenza, si è ritrovato con il cambio bloccato in sesta marcia. Partito dai box quando la corsa era già iniziata, l’australiano si è dovuto ritirare al giro 28. Un inizio di campionato decisamente in sordina per la Red Bull. La power unit Renault non è ancora all’altezza di Ferrari e Mercedes e per di più, dopo i problemi emersi nei test spagnoli, in Australia hanno portato la MGU-K del 2016 per non incontrare inconvenienti.
Scelta saggia se si osservano i risultati di Verstappen, delle due Toro Rosso in zona punti e del team ufficiale francese con Nico Hulkenberg undicesimo. Ma ancora gli ingegneri francesi dovranno lavorare per colmare il gap. La monoposto di Newey sembra “potente” nelle curve di largo raggio come si era intravvisto nei test. Melbourne non era il tracciato ideale per i telai, Shanghai offrirà una visione più interessante. Ma l’impressione è che anche per quest’anno la Red Bull dovrà rassegnarsi al ruolo di outsider.