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20 Apr [20:04]

Silverstone - Gara
Dominio Toyota, Porsche così così, crollo Audi

Filippo Zanier

Un anno fa, sulla stessa pista, avevano dovuto accontentarsi del terzo posto, osservando mestamente il box Audi mentre gli uomini d'argento festeggiavano un successo mai in discussione. Oggi, su un circuito di Silverstone dove si respirava l'aria delle grandi occasioni, gli uomini Toyota si sono rifatti con gli interessi. Doppietta per loro, anche in questo caso mai in discussione, e debacle totale per i rivali teutonici: due vetture KO per i tedeschi di Ingolstadt, una macchina ritirata e un discreto terzo posto per quelli di Stoccarda, staccati comunque anni luce in fatto di passo.

Poco conta che il successo finale di Sebastien Buemi, Nicolas Lapierre ed Anthony Davidson sia arrivato in una gara interrotta con mezz'ora di anticipo a causa di uno scroscio di pioggia talmente intenso da allagare completamente la pista di Silverstone. Il trionfo dei giapponesi, completato dalla seconda piazza di Alex Wurz, Stéphane Sarrazin e Kazuki Nakajima, a quel punto era già maturato da tempo ed è stato più che meritato, figlio di un gran ritmo gara e di una gestione impeccabile da parte del box.

A riprova che le gare Endurance odierne somigliano molto di più a delle sprint prolungate, molto del primo atto del WEC si è deciso già nel corso della prima ora. La 6 Ore ha preso il via con la pista umida, ma non abbastanza perché montare le intermedie sembrasse una scelta obbligata. Tutti con le slick quindi e Alex Wurz al comando dalla pole nei primi minuti. La situazione è però cambiata drasticamente alla mezz'ora, quando le prime gocce di pioggia si sono abbattute sul tracciato britannico. Buemi è stato il primo a passare alle intermedie, ed è stata la scelta che ha regalato all'equipaggio della Toyota n°8 il controllo della corsa.

Tutti gli altri hanno infatti deciso di restare con le slick pensando a un leggero scroscio passeggero, trovandosi per forza di cose in difficoltà quando l'acqua ha continuato a cadere. A farne le spese nel modo peggiore è stato Lucas Di Grassi, sorpreso da una reazione brusca della sua R18 e finito nelle barriere ad alta velocità. Il brasiliano è poi riuscito a rientrare al box, ma danni al telaio hanno costretto gli uomini guidati da Wolfgang Ullrich a ritirare la vettura, senza che Loic Duval o Tom Kristensen riuscissero a disputare un singolo stint. Poco dopo sono arrivati i guai anche per la Porsche 919 n°19: Neel Jani è rientrato ai box senza l'anteriore sinistra e con la sospensione danneggiata, costringendo il box tedesco a un intervento lungo ben 16 minuti per rimandarlo in pista. La sua gara è finita comunque poco dopo, quando un problema alla trasmissione ha costretto la bianca coupé a rientrare ai box definitivamente.

Le due Toyota hanno così continuato a macinare strada davanti a tutti, guidate alla perfezione dalle scelte del muretto ogni volta che la pioggia è tornata ad affacciarsi sull'ex aerodromo del Northamptonshire. Già in controllo della gara senza troppi patemi, i giapponesi si sono poi visti recapitare un regalo inatteso quando, nel corso della terza ora, Benoit Treluyer è finito a muro con l'unica Audi R18 superstite. Il pilota francese ha toccato un cordolo umido con le due ruote esterne e la differenza di grip fra i due lati della vettura ha fatto il resto, mandando la coupé di Ingolstadt in un testacoda incontrollabile che è terminato con un impatto che ha costretto la direzione gara a mandare in pista la Safety-Car, in modo che il tracciato potesse essere liberato dai detriti. Commovente lo sforzo del pilota di liberare la macchina dai pezzi di carrozzeria che ne impedivano il movimento, solo per scoprire poi di essere comunque rimasto insabbiato.

Da lì in poi per le Toyota è stata una cavalcata, visto che la Porsche di Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard non è mai sembrata nemmeno lontanamente in grado di attaccare. Per gli uomini di Stoccarda un podio al debutto non è poco, ma la strada da fare sembra ancora molta, anche dal punto di vista della gestione delle strategie ai box, che hanno visto le due 919 Hybrid schierarsi in griglia con un assetto a basso carico assolutamente inadatto alle condizioni. Le vicissitudini degli ufficiali hanno regalato la gioia del quarto posto finale al team Rebellion con la Lola-Toyota guidata da Nicolas Prost, Nick Heidfeld e Mathias Beche, che ha quantomeno addolcito il disappunto per il ritiro dell'altra vettura del cui equipaggio faceva parte anche Andrea Belicchi.

In Classe LMP2 il successo è andato alla Morgan-Nissan della G-Drive: Pla-Rusinov-Canal sono stati in testa a lungo, ma un problema con un faro che ha costretto il team a una sosta supplementare per un cambio di cofano ha rimesso in gioco la Oreca della KCMG, che nella seconda metà di gara si è portata davanti con un giro di vantaggio grazie anche a una bella prestazione di Matt Howson. A permettere al team G-Drive di riportarsi sotto è stata la neutralizzazione causata dall'incidente di Treluyer, l'aggressività di Olivier Pla e uno stop and go di 10 secondi comminato ai rivali per eccesso di velocità ai box hanno fatto il resto, permettendo al pilota transalpino di riportarsi davanti e prendere definitivamente il largo. Terza piazza per Zlobin-Minassian-Mediani, vittime di problemi tecnici e staccati alla fine di 7 giri.

In Classe GTE Pro dominio Porsche, con Holzer-Makowiecki-Lietz che hanno chiuso con 45" di vantaggio sui compagni di team Pilet-Bergmeister-Tandy. Il motore posteriore a sbalzo delle 911 si è rivelato ancora una volta un vantaggio inestimabile specialmente in condizioni di pista umida, e gli alfieri del team Manthey ne hanno approfittato al meglio. Gimmi Bruni e Toni Vilander sono rimasti in lotta a lungo per il successo finale, ma le prestazioni della Ferrari n°51 della AF Corse sono andate peggiorando nel corso della gara. A complicare le cose è arrivato un principio d'incendio nel corso di una sosta ai box, e alla fine anche l'Aston Martin di Stefan Mucke e Darren Turner è riuscita a passare loro davanti, prendendosi il podio. Quinta piazza, subito alle spalle dei compagni di marca, per Davide Rigon e James Calado.

In GTE Am dominio Aston Martin, con Poulsen-Heinemeier Hansson-Thiim davanti a Della Lana-Lamy-Nygaard. Terza piazza per Wyatt-Rugolo-Bird con la prima Ferrari, ma le vetture britanniche sono state davanti per l'intera durata della corsa nonostante i vari cambi di condizioni meteo.

Domenica 20 aprile 2014, gara

1 - Davidson/Lapierre/Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 167 giri
2 - Wurz/Sarrazin/Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1 giro
3 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 2 giri
4 - Prost/Heidfeld/Beche (Lola B12/60-Toyota) - Rebellion - 8 giri
5 - Rusinov/Pla/Canal (Morgan-Nissan) - G Drive - 13 giri
6 - Howson/Bradley/Matsuda (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 15 giri
7 - Holzer/Makowiecki/Lietz (Porsche 991 RSR) - Manthey - 20 giri
8 - Pilet/Bergmeister/Tandy (Porsche 991 RSR) - Manthey - 20 giri
9 - Turner/Mucke (Aston Martin V8 Vantage) - Aston Martin - 20 giri
10 - Bruni/Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri
11 - Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 21 giri
12 - Griffin/Parente (Ferrari 458) - RAM - 21 giri
13 - Zlobin/Minassian/Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 22 giri
14 - MacDowall/O'Young/Rees (Aston Martin Vantage) - Bamboo - 23 giri
15 - Poulsen/H.Hansson/Thiim (Aston Martin Vantage) - Aston - 23 giri
16 - Lamy/Della Lana/Nygaard (Aston Martin Vantage) - Aston - 23 giri
17 - Wyatt/Rugolo/Bird (Ferrari 458) - AF Corse - 24 giri
18 - Ried/Bachler/Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 25 giri
19 - Mowlem/Patterson/Collins (Ferrari 458) - RAM - 26 giri
20 - Cioci/Venturi/Perez Companc (Ferrari 458) - AF Corse - 26 giri

Ritirati

Potolicchio/Roda/Ruberti - 118 giri
Fassler/Lotterer/Treluyer - 94 giri
Perrodo/Collard/Vaxiviere - 83 giri
K.Ladygin/A.Ladygin/Shaitar - 65 giri
Dumas/Jani/Lieb - 30 giri
Kraihamer/Belicchi/Leimer - 24 giri
Di Grassi/Duval/Kristensen - 24 giri
LP Racing