20 Set [16:21]
Singapore – Vettel e Rosberg
avvicinano Hamilton K.O.
Antonio Caruccio
Una vittoria che vale un mondiale. O forse la speranza di crederci fino a quando la Mercedes non tornerà lo schiacciasassi che abbiamo visto in azione negli ultimi anni. Nessuno credeva fino a sabato mattina, di poter vedere una gara che portasse a svettare Sebastian Vettel e la Ferrari. Si è trattato di una vittoria diversa rispetto a quelle di Sepang e Budapest, arrivate con una netta superiorità non solo per i problemi della Mercedes, ma perché il tedesco e la Ferrari avevano nella manica qualcosa in più. Con il ritiro di Hamilton ed il quarto, fortunoso posto di Nico Rosberg, Vettel ora è a 49 punti dalla vetta del mondiale, a 8 dalla seconda posizione.
Vettel, nonostante un dominio netto, non ha mai potuto tirare il fiato perché due neutralizzazioni hanno annullato il suo vantaggio nei confronti di Daniel Ricciardo, che a sua volta non hai mai mollato. Tutto perfetto ai box, con l’australiano che non avendo più gomme Soft nuove, e montato un treno usato, ha perso lo spunto che gli avrebbe permesso di insidiare l’ex-compagno nel finale. Daniel ritrova il podio dopo Budapest, ma fa anche chiarezza in seno al team, riprendendosi la leadership a discapito di un Daniil Kvyat particolarmente sventurato. Per la prima volta nell’anno, anzi per la prima volta nell’ultimo biennio, dal rientro di Kimi Raikkonen in Ferrari, la squadra di Maranello ha portato due vetture sul podio. L’ultima volta fu a Montmelò 2013 con Fernando Alonso e Felipe Massa.
Raikkonen comunque non è stato particolarmente incisivo nei confronti di Ricciardo, bravo comunque nel non commettere errori e nel portare a casa punti importanti per il mondiale. A suo favore anche i problemi di Kvyat, prima penalizzato dalla virtual safety-car e poi dalla doppia safety-car, intervenuta per l’ingresso in pista di uno spettatore, che ha annullato la scelta di under-cut (anticipare il cambio gomme) del muretto Red Bull. Nella prima neutralizzazione il russo si è visto sfilare dalle Mercedes, nella seconda da Bottas, recuperando una posizione solo grazie al ritiro di Hamilton.
Una vera tragedia quella Mercedes, perché oltre ai problemi di utilizzo degli pneumatici, Hamilton è stato messo fuorigioco dal motore. Lewis, che montava le gomme Soft nella seconda parte di gara contro le SuperSoft dei primi tre, stava recuperando terreno, quando ha iniziato a perdere potenza, dovendo cedere il quarto posto a Rosberg, per poi ritirarsi a metà gara. Col quinto posto, Valtteri Bottas conquista i suoi primi punti su un circuito cittadino, anche se la Williams ha perso la possibilità di contare su Felipe Massa. Il brasiliano, coinvolto in un contatto con Nico Hulkenberg che ha chiamato la prima safety-car, si è poi ritirato per un problema al cambio, mentre il tedesco è stato penalizzato di tre posizioni a Suzuka per la prossima gara.
Con un solo alfiere ha combattuto anche la Force India, che ha visto Sergio Perez chiudere al settimo posto, ma alle sue spalle si è accesa la lotta in seno alla Toro Rosso. Scelta vincente del muretto è stata quella di montare le Super Soft a Max Verstappen e Carlos Sainz in occasione della ripartenza. Entrambi sono stati rallentati da problemi tecnici, con l’olandese fermo in griglia e chiamato a recuperare un giro grazie alla safety-car, e con lo spagnolo bloccato in folle alla ripartenza della prima neutralizzazione. Nel finale i due, bravissimi nel superare le Lotus per entrare in zona punti, sono stati protagonisti di un controverso team radio in cui il muretto chiedeva a Verstappen di lasciare la posizione a Sainz, che ha risposto con un secco “No”.
Ultimo punto andato alla Sauber di Felipe Nasr, mentre non hanno gestito le gomme Pastor Maldonado e Romain Grosjean. Disdetta per le McLaren, fermate da problemi tecnici mentre entrambi i piloti erano in zona punti. Bella, per quanto sia durata poco, la rimonta di Jenson Button che aveva rotto l’ala anteriore tamponando Grosjean. Chiude la sua prima gara in Formula 1 Alexander Rossi, impacciato nello sdoppiarsi dalla safety-car, ma comunque davanti all’esperto compagno Will Stevens.
Photo 4
Domenica 20 settembre 2015, gara
1 - Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) – 61 giri 2:01’22"118
2 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 1"478
3 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 17"154
4 - Nico Rosberg (Mercedes W06) - 24"720
5 - Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 34"204
6 - Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault) - 35"508
7 - Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - 50"836
8 - Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 51"450
9 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 52"860
10 - Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 1'30"045
11 - Marcus Ericsson (Sauber C34-Ferrari) - 1'37"507
12 - Pastor Maldonado (Lotus E23-Mercedes) - 1'37"718
13 - Alexander Rossi (Manor 04-Ferrari) – 2 giri
14 - Will Stevens (Manor 04-Ferrari) – 2 giri
Giro veloce: Daniel Ricciardo 1’50”041
Ritirati
59° giro - Romain Grosjean
52° giro - Jenson Button
33° giro - Fernando Alonso
32° giro - Lewis Hamilton
30° giro - Felipe Massa
13° giro - Nico Hulkenberg
Il mondiale piloti
1. Hamilton 252 punti; 2. Rosberg 211; 3. Vettel 203; 4. Raikkonen 107; 5. Bottas 101; 6. Massa 97; 7. Ricciardo 73; 8. Kvyat 66; 9. Perez 39; 10. Grosjean 38; 11. Verstappen e Hulkenberg 30; 13. Nasr 17; 14. Maldonado 12; 15. Alonso & Sainz 11; 17. Ericsson 9; 18. Button 6.
Il mondiale costruttori
1. Mercedes 463; 2. Ferrari 310; 3. Williams-Mercedes 198; 4. Red Bull-Renault 139; 5. Force India-Mercedes 69; 6. Lotus-Mercedes 50; 7. Toro Rosso-Renault 41; 8. Sauber-Ferrari 26; 9. McLaren-Honda 17.