30 Dic [14:20]
Stagione 2018 - I piloti Haas
Grosjean ha... stallato
Magnussen può crescere ancora
Massimo Costa - Photo 4
Due anni di F.1 e una crescita costante. Non può che essere soddisfatto Gene Haas, tuffatosi con coraggio nella massima formula provenendo dal mondo Nascar. Il team americano ha lavorato bene sfruttando al meglio le tecnologie Dallara e Ferrari. Niente a che vedere con i precedenti nuovi team di F.1 come Caterham, Manor o HRT, costantemente nelle ultime posizioni con tempi imbarazzanti. Per il 2018, Haas ha confermato Romain Grosjean e Kevin Magnussen.
Romain Grosjean
Nel 2016 ha preso in mano un team al debutto in F.1 e lo ha fatto crescere molto bene ottenendo tutti i 29 punti conquistati dalla squadra americana considerando la poca competitività del compagno Gutierrez. Quest’anno ci si aspettava molto di più da Grosjean, ma alla fine ha portato in cascina un punto in meno del 2016, 28. Qualcosa vorrà pur dire. Nel paddock, lo svizzero che si fa passare per francese non gode di molte simpatie per le continue lamentele che esprime via radio, per certi suoi interventi poco simpatici nei confronti dei colleghi in occasione dei briefing precorsa con il direttore di gara. Su e giù, così possiamo definire la stagione di Grosjean, non immune da errori anche banali. E che in qualche circostanza ha sofferto la velocità del nuovo compagno Magnussen. Il 2018 sarà fondamentale per lui, che aveva scelto la Haas a motore Ferrari sperando di potersi inserire nel mondo di Maranello. Ma così non è stato.
Kevin Magnussen
Definito dal non sempre diplomatico Abiteboul della Renault un pilota di basso spessore (pensate che gli ha preferito Palmer...), Magnussen alla Haas si è fatto valere mettendo in evidenza tutta la sua grinta e la voglia di far crescere la squadra americana. Steiner lo ha molto apprezzato e non ha mancato di definire incomprensibili le parole del collega Abiteboul dopo aver constatato le qualità del danese. Che sono tante, ma a volte eccede troppo e commette errori pacchiani che vanno a rovinare la corsa dei suoi colleghi e la sua. Con un po’ di calma in più, potrebbe fare molto meglio dei 19 punti ottenuti nel 2017, e l’attuale Magnussen ci ricorda il Perez dei primi anni in F.1. Morale, non si può che migliorare se prendiamo come esempio la netta crescita del messicano. Magnussen, come Grosjean, era in forse per il 2018 perché su di loro pendeva il nome di Giovinazzi. Ma alla fine Haas non ha voluto cambiamenti.