Massimo Costa - XPB ImagesLa Formula 1 ha eliminato Logan Sargeant, purtroppo rivelatosi non adatto alla categoria nonostante una positiva carriera nelle formule propedeutiche, dalla Formula 2 alla Formula 4. Rimarrà un mistero il motivo per cui l'americano non è mai riuscito ad offrire con la Williams uno standard di prestazioni e di guida accettabili in un anno e mezzo. Chi lo ha sostituito, Franco Colapinto, sesto in Formula 2 a campionato in corso, ha subito dimostrato grandi capacità portandosi immediatamente al livello del compagno di squadra Alexander Albon, evidenza che sottolinea ancora di più le difficoltà vissute da Sargeant e il tempo perso dalla Williams.
Ma in Formula 1 vivacchia un altro pilota che sottrae il sedile a qualche giovane che, come hanno dimostrato Colapinto e anche Oliver Bearman nelle sue apparizioni tra Ferrari (Jeddah) e Haas (Baku), potrebbe portare la monoposto che guida al livello del compagno di squadra. Ci riferiamo alla Aston Martin e a Lance Stroll. Sette anni di Formula 1, 161 Gran Premi disputati, dovrebbero essere abbastanza per definire le qualità di un pilota del Mondiale. Che, in questo caso, sono totalmente negative pur dopo un promettente avvio di carriera.
Stroll è imbarazzante da qualche anno a questa parte e si è arrivati, da tempo, alla percezione che probabilmente il padre Lawrence, uomo d'affari arguto, non avrebbe mai voluto. Ovvero, la chiara e netta sensazione che il pilota Stroll corra in F1 soltanto perché il padre è il proprietario della squadra in cui si trova, la Aston Martin ora, la Racing Point prima. I dati confermano che Lance Stroll non merita di essere tra i venti migliori piloti del mondo ed è singolare che mister Lawrence, così perspicace nel mondo del business, si ostini a non capire che sta danneggiando il proprio team, dunque il proprio business, nel non offrire anche la propria seconda monoposto a un pilota competitivo.
Chissà, forse si augura che con l'arrivo di Adrian Newey, il figlio ritrovi quelle motivazioni che spesso non ha e che invece agli inizi della sua avventura in F1 gli permettevano di ottenere risultati dignitosi. Ma se così non fosse, per la Aston Martin sarebbe una sorta di catastrofe e lo stesso Newey non sarebbe troppo allegro nel doversi confrontare con un pilota di basso livello e con un Fernando Alonso che di anni ne avrà 45 quando nel 2026 scenderà in pista la sua prima creatura.
Lance Stroll perde il confronto con il compagno di squadra dal 2019. Nel suo primo anno di F1, con la Williams nel 2017, si era ben distinto viaggiando quasi come Felipe Massa, con cui condivideva il box. In quella stagione, Stroll aveva conseguito un terzo posto a Baku e il secondo tempo in qualifica a Monza, ottenendo nella classifica generale finale 40 punti contro i 43 di Massa. Non male proprio. Nel 2018, la Williams è sprofondata, ma Stroll ha vinto il confronto con il rookie e compagno di squadra Sergey Sirotkin.
Dal 2019 però, ha sempre recuperato meno punti rispetto a chi guidava la sua stessa monoposto. E' accaduto con la Racing Point nel 2019, Sergio Perez 52 punti, Stroll 21. Nel 2020, Perez ha portato alla Racing Point 125 punti, Stroll 75, ma con ancora qualche guizzo importante come la pole sul bagnato a Istanbul e due terzi posti a Monza e Sakhir. Dal 2021 a oggi, Stroll ha concluso un Gran Premio nella top 5 soltanto tre volte e tutte e tre nel 2023: quarto a Melbourne, quinto a San Paolo e Las Vegas. Anno, quello, in cui la Aston Martin era iper competitiva.
Tornando al confronto con i compagni di squadra, Stroll lo ha perso anche nel 2021 quando il team di famiglia ha cambiato nome, da Racing Point ad Aston Martin. Sebastian Vettel, arrivato dalla Ferrari, ha acchiappato 43 punti, Stroll 34, nel 2022 il tedesco ha chiuso la sua carriera ottenendo 37 punti, Stroll 18. Ma il solco gigantesco è stato tracciato quando la Aston Martin nel 2023 ha cominciato ad essere presenza fissa nelle prime file e sui podi dei Gran Premi e lo ha fatto con Fernando Alonso, arrivato al posto di Vettel. Lo spagnolo, ha totalizzato 206 punti, Stroll 74. Quest'anno, il team non ha azzeccato la monoposto perfetta, ma ad oggi Alonso ha pur sempre 62 punti contro i 24 del canadese.
Alonso nel 2024, nei 18 Gran Premi disputati, ha concluso in zona punti per 12 volte, Stroll soltanto in 6 occasioni. Alonso è entrato nel Q3 in 12 qualifiche, Stroll in 6. Nel 2023 Alonso ha conquistato la Q3 in 20 weekend su un totale di 22 appuntamenti, Stroll appena 7 volte. E sempre nel 2023, Alonso ha concluso 19 Gran Premi in zona punti, Stroll 12, ma non in zone nobili, come dimostra la enorme differenza punti, che ripetiamo, 206 contro 74.
Appare evidente che quando la monoposto è iper competitiva, l'asticella si alza, il divario tra Stroll e il suo compagno aumenta notevolmente, mentre le prestazioni sono più vicine, anche se non troppo come dimostrano i risultati sopra citati, quando la vettura è meno performante.
La Aston Martin nella classifica costruttori sta lasciando, ed ha lasciato, per strada punti pesanti e soldi importanti, questo è un chiaro dato di fatto. E non si può non pensare cosa potrebbero ottenere un Colapinto o un Bearman al volante della AMR24, per non parlare di altri giovani rimasti fuori dalla F1 come i due recenti campioni della F2, Theo Pourchaire e Felipe Drugovich, quest'ultimo tester proprio della Aston Martin, ma perennemente in panchina. Oppure, tanto per rimanere in questo ambito, Gabriel Bortoleto, attuale leader da rookie della Formula 2, o Isack Hadjar, secondo dietro al brasiliano, entrambi grandi protagonisti nella serie cadetta, ma ancora senza un contratto F1 in tasca.
Ma tutto questo non sembra proprio importare a Lawrence Stroll, che continua imperterrito per la sua strada aspettando che un giorno il figlio Lance, nonostante sia già al settimo anno di F1, possa iniziare a vincere qualcosa. Glielo auguriamo.