11 Ott [16:42]
Suzuka, la gru, la bandiera rossa
e Gasly che sfreccia a 251 orari
Ma di cosa stiamo parlando?
Massimo Costa - XPB Images
Sono trascorsi due giorni dal Gran Premio di Suzuka e ancora oggi qualche media si diletta nello scrivere di quanto sia stato pericoloso quel trattore gru presente in pista per togliere la monoposto di Carlos Sainz. E via con gli attacchi alla FIA, ormai lo sport preferito dalla stampa italiana che sta seguendo una linea ben precisa, dettata da qualcun altro. Ma di cosa stiamo parlando? In pista sventolava la bandiera rossa e c'è stato un pilota, quello che sbraitava come un pazzo in corsia box, che in quel punto è transitato a 251 orari. Con la bandiera rossa, che vuol dire estremo pericolo, perché in pista ci possono essere commissari o rottami di vetture e chissà cos'altro ancora.
Ma Gasly veleggiava a 251 orari. Nessuno, a parte la FIA che giustamente gli ha rifilato una penalità, ha accusato di follia il pilota dell'Alpha Tauri. Certo, le procedure devono essere perfette, occorre che vi sia massima sicurezza in ogni frangente, ma se i primi sono i piloti a fregarsene delle misure di sicurezza, a sentirsi super partes e sempre bravi a recitare il ruolo delle vittime alzando pure la voce, mi pare che si entri in un tunnel senza fine. A Gasly andrebbe vietato di correre il prossimo Gran Premio, magari trascorrendolo in direzione gara: chissà che così facendo non impari le regole...