Jacopo RubinoEcco la nuova arma della Toro Rosso, la STR14: dopo la Haas, quella di Faenza è la seconda squadra a mostrare le immagini della propria vettura 2019, ma con colori e illuminazione che aiutano a capire molto meglio i cambiamenti apportati. Si nota bene la semplificazione sull'ala anteriore, come richiesto dal regolamento, e spicca la zona ampiamente ridisegnata che interessa i deviatori di flusso e le pance, con prese d'aria davvero ridotte. Un buon segno anche sui progressi del motore Honda.
Per il secondo campionato di fila, la Toro Rosso sarà spinta dalla power unit giapponese, senza dubbio diventata più competitiva rispetto al disastroso matrimonio con la McLaren. Abbastanza per convincere persino la casa madre Red Bull a farne uso, con benefici che ricadranno sulla stessa scuderia satellite: cambio e retrotreno sono mutuati dalla RB15 che verrà presentata dopodomani. I progetti dei due team saranno più vicini di quanto non siano stati nelle ultime stagioni.
"Le sinergie con Red Bull, per le componenti consentite, daranno più tempo al nostro gruppo di lavoro per focalizzarsi sui dettagli. Ora siamo nella situazione di poter fare uno sviluppo più rapido durante l'anno", ha commentato oggi il responsabile Franz Tost. "Durante l'inverno abbiamo portato alcune modifiche a livello organizzativo, speriamo possano aiutarci a risolvere alcune debolezze del passato".
La compagine italo-austriaca, come già spiegato in precedenza da Tost, sarà inoltre pronta a "sacrificarsi" (ossia: accettare penalità in griglia) per accelerare l'evoluzione del V6 nipponico. Il progetto della STR14, dopo l'addio di James Key in direzione McLaren, è stato finalizzato dal suo vice Jody Egginton.
A livello estetico non cambia invece la bella livrea adottata a partire dal 2017, con la base blu brillante arricchita da finiture argentate e rosse. I piloti, lo ricordiamo, sono Daniil Kvyat e Alex Albon: il russo rientra "alla base" per un'altra chance dopo l'appiedamento e l'esperienza da collaudatore Ferrari, il thailandese farà il suo esordio in F1 dopo essere stato strappato alla Nissan che lo aveva già ingaggiato per la Formula E. Albon era stato nel programma junior Red Bull nel 2012, al debutto in monoposto. A loro il compito di andare oltre la nona posizione nel Mondiale Costruttori 2018, ma il capo Tost non affretta i tempi: "È presto e non vogliamo ancora fissare un obiettivo preciso".