Jacopo Rubino - Photo4Archiviato il Gran Premio del Bahrain, le squadre di Formula 1 sono rimaste sul circuito di Sakhir per affrontare due giornate di test collettivi. A prendersi il miglior tempo di oggi è stato Lewis Hamilton, che con gomme soft ha fermato i cronometri a 1'31"358: niente a che vedere con la pole-position (1'28"769) siglata sabato dal compagno Valtteri Bottas, ottenuta però con la mescola supersoft e con temperature notturne più favorevoli.
Nonostante un piccolo guasto elettrico sofferto subito dalla sua Mercedes, che gli è costato almeno un'ora e mezza di lavoro, il britannico è riuscito a mettere insieme la distanza di quasi due gare: per lui 97 tornate, battuto a chilometraggio dal solo Marcus Ericsson arrivato a quota 106 con la Sauber. Dietro a Hamilton, il nostro Antonio Giovinazzi. Dopo l'esperienza da titolare in Australia e Cina, il giovane pugliese ha rivestito la tuta Ferrari per scoprire la nuova SF70-H. 93 i giri completati, il più veloce dei quali lo ha collocato a sei decimi dalla vetta.
Daniel Ricciardo era al comando della graduatoria a metà sessione, ma ha terminato in anticipo a causa del cedimento verso curva 1 del motore Renault che equipaggia la Red Bull. Per l'australiano 45 tornate, non moltissime soprattutto se l'obiettivo è recuperare il gap nei confronti di Ferrari e Mercedes. Bene la Haas, quarta insieme a Romain Grosjean, che ha provato il materiale frenante della francese Carbon Industrie viste le prolungate difficoltà con la Brembo. La Williams ha dato spazio a entrambi i suoi alfieri, con Felipe Massa autore del quinto crono e Lance Stroll del settimo: in mezzo a loro la Renault di Nico Hulkenberg. La Force India ha messo in campo la riserva Alfonso Celis, reduce dal weekend di Silverstone nella Formula V8 3.5.
La novità odierna era invece rappresentata da Sean Gelael, all'esordio su una macchina di F1. L'indonesiano, attualmente in Formula 2, è stato schierato dalla Toro Rosso e si può dire che abbia superato l'esame: 78 giri, ottavo posto e prestazioni sostanzialmente allineate a quelle dei colleghi. Il tutto a dispetto di un avvio in salita, quando la STR12 si è fermata dopo appena quattro passaggi per un problemi, pure qui, del propulsore Renault sotto al cofano.
L'affidabilità ha tradito anche Sebastian Vettel. Il tedesco, vincitore domenica, è stato arruolato dalla Ferrari in qualità di tester Pirelli per i pneumatici 2018: da regolamento ha lavorato alla cieca, senza informazioni sulle caratteristiche delle gomme montate, e senza che la scuderia di Maranello potesse sfruttare questa seconda vettura per fare sviluppo. Stoppato però da noie tecniche nel pomeriggio, Vettel proseguirà fino alle 21 locali per recuperare il tempo perduto, su consenso di tutti gli altri team.
Sempre allarmante, infine, la situazione in casa McLaren-Honda. La MCL32 oggi è stata affidata al collaudatore Oliver Turvey, ma la power unit giapponese non smette di creare grattacapi. Fermo dopo appena due giri di installazione al mattino (colpa di una perdita di liquidi nel sistema ibrido), il britannico si è rimesso al volante dopo la lunga sostituzione dell'intero pacchetto propulsivo. Ma non ha potuto percorrere più di altri 15 giri.
Martedì 18 aprile 2017, 1° giorno1 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 1'31"358 - 97 giri
2 - Antonio Giovinazzi (Ferrari) - 1'31"984 - 93
3 - Daniel Ricciardo (Red Bull Renault) - 1'32"349 - 45
4 - Romain Grosjean (Haas Ferrari) - 1'32"452 - 87
5 - Felipe Massa (Williams Mercedes) - 1'32"509 - 56
6 - Nico Hulkenberg (Renault) - 1'33"624 - 74
7 - Lance Stroll (Williams Mercedes) - 1'33"729 - 35
8 - Sean Gelael (Toro Rosso Renault) - 1'33"885 - 78
9 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 1'33"894 - 89 *
10 - Alfonso Celis (Force India Mercedes) - 1'33"939 - 71
11 - Marcus Ericsson (Sauber Ferrari) - 1'34"550 - 106
12 - Oliver Turvey (McLaren Honda) - 1'35"011 - 17
* Test Pirelli