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23 Giu [15:01]

Trionfo triste per Kristensen e l'Audi a Le Mans

Alfredo Filippone

L’Audi ha colto il dodicesimo successo (in 14 anni) a Le Mans, suggellando così la sua superiorità nella grande classica francese, imponendosi con Tom Kristensen (al nono centro e sempre più “re” della 24 Ore), Allan McNish (al terzo centro) e Loic Duval, che entra per la prima volta nel club dei vincitori. “E’ stata la vittoria più dura” ha detto il Dr Ullrich sul podio, “perché è stata una gara snervante, dove non c’è stato un secondo di respiro”. E’ certamente vero visti i distacchi contenuti e il fatto che entrambe Audi e Toyota hanno portato tutte le vetture all’arrivo, ma questa non è stata certamente l’impressione di chi ha seguito dal di fuori quest’edizione n.90, che un lascia un po’ interdetti.

Il grande duello, a dispetto del risultato e delle cifre, in realtà non è mai esistito, con le Audi sempre superiori, benché molto meno che in prova, e le Toyota sempre un passo dietro ma mai veramente minacciose, e che davano l’impressione di accontentarsi del secondo gradino sul podio. Questo gran duello lo abbiamo atteso a lungo, ma non è mai veramente iniziato, complice anche la fisionomia di quest’edizione, influenzata da una pioggerellina infida e spezzettata dalle numerosissime pace-car.

Verdetto chiaro in LMP2 con una insindacabile doppietta delle Morgan Nissan dell’OAK Racing, che centra il successo con la seconda vettura di Baguette-Plowman-Gonzalez, dopo aver dominato per due terzi della gara. La grande battaglia c’è stata, invece, in GT dove Aston Martin e Porsche si sono battute sino allo spasimo. Alla fine, doppietta per la Casa tedesca, che torna a regnare sulla Sarthe, e per il team Manthey, con Richard Lietz-Marc Lieb-Romain Dumas sul gradino più alto, mentre Ferrari e Corvette escono, stavolta, sonoramente battute, sul piano prestazionale ancor prima di tener conto delle vicissitudini in gara.

Stoccarda peraltro bissa con il successo nella categoria Am, grazie alla 911 IMSA di Vernay-Narac-Bourret. Su tutto, però, rimane l’ombra della scomparsa di Allan Simonsen, dopo appena dieci minuti di gara, in un incidente che lascia qualche punto interrogativo su cause e dinamica. Il destino ha voluto guastare la festa del 90esimo anniversario e ricordare che anche i drammi fanno parte della storia e della leggenda di Le Mans. Un prezzo sempre troppo alto e che impone soltanto un silenzioso rispetto, come hanno ricordati commossi, i piloti sul podio, a cominciare proprio da Kristensen connazionale dello sfortunato pilota.

La classifica finale

1. Duval/McNish/Kristensen (Audi R18 e-Tron) – Audi Joest - 344 giri
2. Davidson/Buemi/Sarrazin (Toyota TS030 Hybrid) – Toyota - a 1 giro
3. Genè/Di Grassi/Jarvis(Audi R18 e-Tron) – Audi Joest - a 1 giro
4. Wurz/Lapierre/Nakajima (Toyota TS030 Hybrid) – Toyota - a 7 giri
5. Lotterer/Fassler/Trluyer (Audi R18 e-Tron) – Audi Joest - a 10 giri
6. Leventis/Watts/Kane (HPD ARX 03c–Honda) – Strakka - a 16 giri

7. Baguette/Gonzalez/Plowman (Morgan-Judd) – OAK - a 19 giri
8. Pla/Heinemeier Hansson/Brundle (Morgan-Judd) – OAK - a 20 giri
9. Martin/Rusinov/Conway (Oreca 03-Nissan) – G-Drive - a 21 giri
10. Ordonez/Mardenborough/Krumm (Zytek Z11SN-Nissan) – Graves - a 21 giri

11. Perez-Companc/Kaffer/Minassian (Oreca 03-Nissan) – Pecom - a 23 giri
12. Gachanang/Mailleux/Lombard (Morgan-Judd) – Morand - a 28 giri
13. Patterson/Chandhok/Hartley (Oreca 03-Nissan) - Murphy - a 29 giri
14. Luhr/Dolan/Turvey (Zytek Z11SN-Nissan) – Jota - a 29 giri
15. Panciatici/Ragues/Gommendy (Alpine A450-Nissan) – Signatech - a 31 giri
16. Lietz/Lieb/Dumas (Porsche 911) – Porsche AG - a 33 giri
17. Bergmeister/Bernhard/Pilet (Porsche 911) – Porsche AG - a 33 giri
18. Turner/Mücke/Dumbreck (Aston Martin Vantage V8) – Aston Martin - a 34 giri
19. Frey/Niederhauser/Bleekemolen (Oreca 03-Judd) – Race Performance - a 34 giri
20. Garcia/Magnussen/Taylor (Chevrolet C6 ZR1) – Corvette - a 36 giri
21. Beretta/Kobayashi/Vilander (Ferrari 458) – AF Corse - a 36 giri
22. Fisichella/Bruni/Malucelli (Ferrari 458) – AF Corse - a 37 giri
23. Gavin/Milner/Westbrook (Chevrolet C6 ZR1) – Corvette - a 39 giri
24. Rossi/Lux/Kimber Smith (Zytek Z11SN-Nissan) – Graves - a 41 giri
25. Dalziel-Farnbacher-Goossens (Viper SRT GTS-R) – SRT- a 42 giri
26. Bourret/Narac/Vernay (Porsche 911) – IMSA - a 42 giri
27. Perazzini/Casè/Verdonck (Ferrari 458) – AF Corse - a 43 giri
28. Gerber/Cioci/Griffin (Ferrari 458) - AF Corse - a 43 giri
29. Dempsey/Foster/Long (Porsche 911) – Dempsey-Del Piero – a 43 giri
30. Bornhauser/Canal/Taylor (Chevrolet C6 ZR1) – Labre - a 46 giri

31. Goethe/Hall/Campbell Walter (Aston Martin Vantage) – Aston Martin - a 47 giri
32. Bomarito/Kendall/Wittmer (Viper SRT GTS-R) – SRT- a 47 giri
33. Dagoneau/Younessi/Downs (Oreca 03-Nissan) – Boutsen Ginion - a 48 giri
34. Milesi/Gibon/Henzler (Porsche 911) – IMSA - a 48 giri
35. Bertolini/Al Qubaisi/Al Faisal (Ferrari 458) - JMW - a 48 giri
36. Ried/Roda/Ruberti (Porsche 911) - Proton - a 48 giri
37. Collard/Perrodo/Crubilé (Porsche 911) - Prospeed - a 50 giri
38. Potolicchio/Aguas/Bright (Ferrari 458) – 8 Star - a 54 giri
39. Brandela-Porta-Raffin (Lola B11/80-Judd) – DKR - a 68 giri
40. Prost/Jani/Heidfield (Lola B12/60-Toyota) – Rebellion - a 73 giri
41. Belicchi/Beche/Cheng (Lola B12/60-Toyota) – Rebellion - a 73 giri