Jacopo RubinoSOS Tsunoda, un po' come nei docureality che vanno tanto di moda in TV. La casa madre Red Bull e il team AlphaTauri vogliono "raddrizzare" il giovane Yuki prima che sia troppo tardi. Il bell'esordio in Bahrain, arrivando subito a punti, è stato infatti messo in ombra da
qualche errore ed intemperanza di troppo, come quelle via radio, e serviva intervenire. "Ha il potenziale, ma dobbiamo indirizzarlo nella direzione giusta", ha confermato il consulente Helmut Marko. Il rookie giapponese si trasferirà così dall'Inghilterra all'Italia, per stare più vicino alla base della squadra di Faenza.
"Sarà sotto la supervisione personale di Franz Tost (team principal AlphaTauri, ndr) che controllerà la sua routine giornaliera. Ci saranno allenamenti, karting e lavoro tecnico in sede, come l'analisi dei dati", ha spiegato Marko a Motorsport-Total. "Yuki deve concentrarsi e capire che la F1 è lo sport motoristico più difficile al mondo, il lavoro e l'approccio vanno svolti nel modo più professionale possibile".
Il nono posto a Sakhir, al primo Gran Premio in carriera, forse ha illuso un po' tutti. Anche lo stesso Tsunoda. "Ero andato davvero bene, ho chiuso a punti persino commettendo degli errori e uscendo in Q2. A Imola miravo addirittura alla top 5, stavo guardando troppo in alto", ha ammesso al podcast ufficiale Beyond the Grid. "In qualifica ho cercato di fare un giro incredibile, già in Q1, quando nemmeno serve. La mia adrenalina e la mia motivazione erano altissime e sono andato a muro". Da quel momento sono iniziate le difficoltà, che a un rookie si possono concedere, ma Marko chiede di più: "I suoi progressi fino a qui non possono definirsi positivi".
Ora si va a Baku, un circuito che il 20enne nipponico non ha mai affrontato, mancando lo scorso anno nel calendario F2 come Montecarlo. Tra i guardrail monegaschi, Tsunoda non ha brillato, perdendo pure chilometri preziosi quando ha toccato le barriere in uscita dalla Piscina durante la FP2. "Il piano era fare quanti più giri possibile, questo ha avuto un impatto sul resto del weekend. Nonostante credessi di non aver perso fiducia, quel briciolo di confidenza in più sarebbe risultata fondamentale in qualifica. La lezione che ho imparato per affrontare i circuiti cittadini è quella di stare lontano dai muretti. Userò l'esperienza di Monaco in Azerbaijan".
Ci sono aspetti in cui Tsunoda ritiene comunque di essere cresciuto, dopo cinque gare: "Sento di avere maggiore controllo, anche sulle cose che all'inizio mi hanno colto di sorpresa, come per esempio il lavoro con i media al giovedì: consumava tante delle mie energie, ma adesso mi trovo molto meglio. L'aspetto tecnico è ancora piuttosto impegnativo, ho faticato un po' con l'assetto della vettura, ma continuo a imparare molto". Dovrà farlo a sufficienza per convincere Marko e Tost a dargli sempre fiducia, dopo qualche settimana fuori traiettoria.