Jacopo Rubino"Voglio essere il primo pilota giapponese a vincere una gara in Formula 1". Yuki Tsunoda ha le idee chiare, mentre si avvicina all'esordio ufficiale in Formula 1 con l'AlphaTauri: quel sogno magari non si potrà realizzare subito, ma la sua repentina scalata lascia intuire un grande talento. Soltanto due anni fa il giovane samurai si stava preparando ai primi impegni in Europa, lanciato in F3 ed Euroformula dall'alleanza fra Honda e Red Bull, poi i risultati del 2020 in F2, ben oltre le aspettative, gli hanno assicurato la promozione nel Mondiale sostituendo Daniil Kvyat.
Capace di un'ascesa così rapida, Yuki non si nasconde: "Il mio obiettivo principale per questa stagione è imparare velocemente e ottenere risultati altrettanto rapidamente". Il che potrebbe significare andare a punti in un buon numero di occasioni, non sarebbe male. Del resto, in paragone a Mick Schumacher e Nikita Mazepin, ex rivali in Formula 2 schierati dalla Haas, sulla carta sarà proprio lui il debuttante a disporre della monoposto più competitiva.
Un'occasione da non sprecare, anche se "farà chiaramente i suoi errori e questo è parte del programma di crescita", gli concede il team principal Franz Tost, non senza fiducia: "Se continua a imparare con lo stesso ritmo dei test di Imola e Abu Dhabi dell'anno scorso, sono certo che ci farà vedere delle gare fantastiche". Di Tsunoda, il manager austriaco è rimasto fin qui colpito dal controllo di macchina, definito "davvero straordinario", con "la frenata e la percorrenza delle curve veloci" quali punti forti mostrati.
Dati i test ufficiali ridotti all'osso, per il suo nuovo alfiere l'AlphaTauri ha organizzato in queste ultime settimane sessioni private a Imola e Misano con l'auto 2019, utili per accumulare chilometri aggiuntivi di allenamento, per apprendere il metodo di lavoro e per cementare i legami con tutto il gruppo di Faenza. "Fin dall'inizio è stato un buon rapporto, quindi le cose dovrebbero migliorare man mano che ci conosceremo di più a vicenda", ha raccontato il nipponico alla
presentazione della AT02.
Sarà utile avere al fianco un compagno ormai esperto come Pierre Gasly ("sarà un buon leader e aiuterà Yuki nella sua crescita", ha affermato Tost), e quanto già appreso nella serie cadetta: "Ho potuto fare esperienza in molti tracciati e ho capito tanto riguardo alla gestione delle gomme. La F2 ti dà anche un'idea di ciò che vuol dire lavorare con un team ad alti livelli", ha spiegato Tsunoda, che al Gran Premio del Bahrain aggiornerà subito il libro delle statistiche: sarà il primo pilota in griglia nato dopo il 2000, e il primo giapponese dopo Kamui Kobayashi nel 2014. Non resta che scoprire se, un giorno, sarà anche il primo del Sol Levante sul gradino più alto del podio, come sognato.