Massimo Costa - XPB ImagesQualche settimana dopo l'annuncio di Alexander Albon da parte della Williams per la stagione 2022, ingaggio voluto dalla Red Bull, sono emersi alcuni dettagli curiosi. La Mercedes, nella persona di Toto Wolff, si era fieramente opposta affinché un pilota della concorrenza prendesse un sedile su una monoposto spinta da un loro motore. La Red Bull, che aveva messo a piedi Albon per dare spazio a Sergio Perez, e non concedendogli neanche la possibilità di tornare in Alpha Tauri per permettere il debutto di Yuki Tsunoda sospinto dalla Honda, ha improvvisamente cambiato idea sul proprio pilota. Parcheggiato nel DTM con la Ferrari di AF Corse, dove tra l'altro non sta ottenendo granché in quanto a risultati, Albon quest'anno ha anche ricoperto il ruolo di terzo pilota per Red Bull e Alpha Tauri.
Dunque, Helmut Marko e Christian Horner, hanno sentito la necessità di riportare in F1 l'anglo-thailandese Albon, magari su forti pressione della proprietà dell'azienda Red Bull in quanto non va dimenticato che il cofondatore del marchio è thaliandese, Chaleo Yoovidhya, scomparso nel 2012 a 89 anni, ma il cui erede rimane fortemente in sella. La trattativa tra Marko e la dirigenza Williams è andata avanti per un paio di mesi, ma vi era l'ostacolo Wolff da superare, o aggirare. La soluzione è stata quella di liberare Albon dal programma Red Bull, quindi sulla carta Alexander non avrebbe nulla da spartire con Marko e Horner nel 2022. Però, e qui emerge il "trucco", dopo che Williams ha annunciato Albon (due terzi posti nel 2020, sotto eccolo sul podio del Mugello) come compagno di squadra di Nicholas Latifi per il prossimo anno, è emerso che la Red Bull eserciterà una opzione contrattuale su di lui per il 2023.
Che cosa significa? Lo spiega Horner: "Vuol dire che Alex mantiene un legame con la Red Bull e avremo un'opzione sui suoi servizi se dovessero essere richiesti nel 2023, Era effettivamente senza contratto, quindi in pratica ciò che abbiamo fatto è stato accelerare quel processo e assicurargli opzioni future. Ha svolto un ottimo lavoro dietro le quinte, è stato molto coinvolto nello sviluppo della macchina del prossimo anno. Il giorno che ha firmato l'accordo con la Williams è tornato subito al nostro simulatore fino a tarda sera".
Horner continua: "La quantità di ore che Alex ha trascorso al sim nel 2021 è qualcosa di folle. Si è prodigato tantissimo e quando gli abbiamo comunicato lo scorso anno ad Abu Dhabi che non avrebbe corso in F1, ha abbracciato con entusiasmo il ruolo di pilota di sviluppo. Per questo abbiamo voluto aiutarlo a ritrovare un sedile nel Mondiale. Il suo contributo ci mancherà nel 2022, ma abbiamo i giovani Juri Vips e Liam Lawson, sotto contratto c'è sempre Sebastien Buemi e anche Jake Dennis ha fatto un ottimo lavoro per noi. Quindi siamo ben coperti".