Jacopo RubinoAntonio Giovinazzi nel 2019 correrà il Mondiale di Formula 1 con l'Alfa Romeo Sauber. La notizia tanto attesa è finalmente ufficiale, ed è un giorno di festa per l'intero automobilismo italiano: a otto anni di distanza da Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi, un pilota tricolore affronterà tutta la stagione iridata.
"È un sogno che si avvera, e da italiano è un onore rappresentare un marchio come Alfa Romeo", ha commentato il 24enne pugliese. "Sono molto motivato e non vedo l'ora di iniziare a lavorare per ottenere grandi risultati insieme".
Entrato nell'orbita del Cavallino dopo aver sfiorato il titolo nella GP2 del 2016, Giovinazzi ha disputato lo scorso anno i Gran Premi di Australia e Cina, sostituendo proprio in Sauber l'infortunato Pascal Wehrlein. Ma da allora, Antonio ha dovuto affrontare con pazienza un lungo periodo di "panchina", sorpassato nelle gerarchie da Charles Leclerc. Quando necessario si è fatto sempre trovare pronto, sia nei test sulla Rossa che nelle sessioni del venerdi con la Haas e la stessa Sauber. E a giugno ha disputato nel frattempo la 24 Ore di Le Mans in classe GTE-Pro, mostrando ancora una volta il proprio potenziale.
In seno alla scuderia svizzera, troverà un compagno del calibro di Kimi Raikkonen: un'occasione preziossima per "Giovi", che dal finlandese potrà imparare moltissimo. E potrà preparare il suo campionato nei minimi dettagli sin dall'inverno, con una scuderia in evidente crescita e una monoposto che sarà progettata da Simone Resta, da poco operativo a Hinwil. Un contesto che sembra quello ideale, molto diverso dalla Sauber fanalino di coda che ha trovato a inizio 2017.
"La scelta di Antonio è molto significativa per il progetto che ha visto il ritorno di Alfa Romeo al vertice delle corse dopo oltre 30 anni", ha spiegato il team principal Frederic Vasseur. "Sarà motivo di orgoglio nazionale, visto il tanto tempo senza che un italiano abba gareggiato in F1.
Fa invece un passo indietro Marcus Ericsson, sacrificato nonostante gli ottimi rapporti con la proprietà (svedese) di Longbow Finance: ma in questo 2018 gli va riconosciuta una crescita prestazionale, stimolata forse dall'ingresso di Leclerc, futuro titolare a Maranello. Ericsson non è comunque fuori dall'organico, mantenendo il ruolo di collaudatore e di ambasciatore nel 2019.