Jacopo RubinoL'annuncio, come anticipato giorni fa dal team principal Frederic Vasseur, è stato dato oggi, martedì 16 novembre. Per l'automobilismo tricolore la notizia è che, come ormai chiaro, Antonio Giovinazzi non correrà in Formula 1 nella prossima stagione: a prendere il suo posto in Alfa Romeo Racing sarà Guanyu Zhou, il primo cinese titolare nella categoria regina. Sarà una manna per Liberty Media, ma l'Italia si ritrova di nuovo senza un rappresentante sulla griglia, pur mantenendo il privilegio di due Gran Premi in calendario (a Imola e Monza).
"Salutare un pilota non è mai facile, specialmente nel caso di Antonio, parte della squadra da così tanto tempo. Ci godremo i buoni momenti e impareremo da quelli negativi. Auguriamo ad Antonio il meglio per il suo futuro, ma prima di allora avremo ancora tre gare per ottenere buoni risultati insieme", sono state le parole di Vasseur. Più che mai di rito. Per Giovinazzi, infatti, l'ufficialità odierna è l'epilogo di un trattamento ricevuto ai limiti dell'assurdo, fra strategie in gara quantomeno discutibili, errori ai box, pochi messaggi di supporto (persino in radio), e tempistiche che di certo non aiutano Antonio a pianificare il 2022.
Era evidente da settimane che l'idea del responsabile Vasseur fosse di ingaggiare un nuovo nome al fianco della "punta" Valtteri Bottas, in arrivo dalla Mercedes. In questa vicenda poco è contata la presenza del marchio Alfa Romeo, e anche la Ferrari (che era "detentrice" del sedile, nonché fornitrice delle power unit) non è sembrata poter o voler far molto. Il team, sponsorizzazione a parte, è del resto la svizzera Sauber, con la sua autonomia e le necessità di far quadrare i conti. Grazie anche a Zhou, che dovrebbe portare in dote 25/30 milioni di euro.
Il cinese al momento è in lotta per il titolo Formula 2, secondo in classifica generale. Ma è alla sua terza stagione nella serie cadetta, a differenza del leader Oscar Piastri che ha lasciato subito il segno da rookie ma
nel 2022 dovrà accontentarsi di fare la riserva Alpine. Zhou, invece, dalla Alpine si libererà dopo tre anni, dopo aver iniziato la gavetta in monoposto sotto la Ferrari Driver Academy, laureandosi vicecampione 2015 della F4 italiana e poi affrontando la F3 europea.
"Essere il primo pilota cinese a correre in F1 sarà una svolta per il motorsport del mio paese. So che su di me ci saranno tante speranze, le userò come motivazione per crescere e ottenere ancora di più", ha ora commentato Zhou, spiegando: "Mi sento ben preparato per la sfida. L'obiettivo del prossimo anno sarà imparare il più possibile e il più in fretta possibile".