Fondata trentasei anni fa a Varano De’ Melegari, paesino posto sulle prime propaggini dell’Appennino parmense, la Dallara Automobili è oggi, senza ombra di dubbio, l’azienda con la miglior fama al mondo in termini di tecnologia e know-how nella progettazione e nella costruzione di automobili ad alte prestazioni (F.1 esclusa, ma non del tutto), siano esse monoposto e prototipi da corsa o auto stradali estreme. Tale fama, occorre precisarlo subito, è del tutto meritata ed è stata conquistata a suon di vittorie ottenute sulle piste di tutto il mondo. Il bagaglio di conoscenze specifiche nella dinamica del veicolo, nell’aerodinamica e nella costruzione di un’auto da corsa posseduto dagli uomini di Varano è di tale importanza che anche team di F.1 si sono rivolti nel corso degli anni alla Dallara per consulenza.
Con quali presupposti il giovane ingegnere Giampaolo Dallara fondò la sua azienda all’inizio degli anni ’70? Quali sviluppi s’immaginava avrebbe avuto la sua attività? E quanti eravate, all’inizio?“Cominciammo in due, io e Bonardi. Poi si aggiunse Pietro Dallara, che ancor oggi è il nostro capo officina. Pensavo di poter trovare una nicchia nel mercato italiano da corsa, che in quel momento era rappresentato dalle vetture Sport. Volevo competere con Ats, Ams e Abarth. Questo per quanto riguarda l’obiettivo iniziale. Il sogno, invece, era di potersi misurare coi costruttori inglesi. E’ stata dura. Ma ci siamo riusciti, grazie ad una serie di circostanze favorevoli... L'articolo completo di Valerio Faccini è consultabile all'interno del magazine al seguente indirizzo:
Magazine Italiaracing n. 14