E’ il pilota che vola. Sugli aerei di linea, più di tutti, visto che per tornare a casa sua, in Australia, ormai ha accumulato più ore di volo di un capitano della Qantas. E anche sui charter, con la differenza che in questo secondo caso i velivoli che utilizza in realtà sono disegnati per correre in pista, non per decollare fra le nuvole. “Il cielo non è fatto per le macchine”, ha spiegato Mark Webber dopo essere uscito miracolosamente incolume dall’incidente di Valencia, ma il problema...
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Magazine Italiaracing n. 92