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16 Ago [15:01]

Vasseur a ruota libera sulla SF23,
la squadra, i piloti, il budget cap

Massimo Costa - XPB Images

Frederic Vasseur, team principal Ferrari, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ha spiegato con dovizia di particolari molti aspetti che stanno caratterizzando la stagione 2023, "Non ci aspettavamo questi risultati, ma è stato tutto visibile dal primo giorno in pista. La cosa più importante, in questi casi, è la reazione del gruppo ed è stata buona. Tornare al vertice richiede tempo. Quando si parla di F1 la gente pensa che i problemi si risolvano in una settimana, ma è come navigare su una nave molto grande e stabilire un cambiamento di rotta, non è immediato". A tal proposito vengono in mente le parole dell'ex campione del mondo Mika Hakkinen: il finlandese aveva presenziato ai primi test stagionali a Sakhir e forte della sua esperienza, aveva subito aveva notato che il comportamento della SF23 nelle curve era anomalo e che per la Ferrari l'annata sarebbe stata complicata.

Vasseur prosegue: "Oggi il mercato del personale F1 è come quello dei calciatori, i 50 tecnici top hanno contratti di tre anni e più, per portarli via devi aspettare che scadano o pagare ricche penali o trattare perché si liberino prima del tempo. Insomma, è complicato. Con un’aggravante per noi rispetto alle squadre britanniche: siccome lì i team sono vicini, se assumi qualcuno può tenere la stessa abitazione, la stessa scuola per i figli e le stesse abitudini di vita. Perché un ingegnere venga qui, invece, prima dobbiamo convincere lui, poi la moglie e la settimana seguente i figli...".

Ma quali sono i motivi per cui la SF23 è nata male. Vasseur afferma: ""Se si analizzano i dati, in qualifica siamo staccati di uno 0,2% dalla Red Bull, a volte dello 0,4, ma in alcune occasioni abbiamo fatto meglio di loro. Il delta nel GP è invece molto maggiore, quindi tutta la differenza si manifesta sul ritmo gara. Come peraltro succede agli altri, basta vedere la Mercedes. Una spiegazione logica è che la Ferrari è difficile da guidare, su un giro secco puoi prendere rischi e tenerla al limite, in corsa non è possibile e la prestazione cala. È un discorso aerodinamico. Nel 2022 eravamo a posto, abbiamo cercato di fare ancora meglio in inverno, ma si sottostima il fatto che portare qualcosa all’estremo a volte complica la vita al pilota e la vettura quando si muove diventa imprevedibile, il suo carico è poco costante".

Non manca qualche sana critica ai piloti. "Si può sempre fare meglio, come squadra e anche come piloti. Charles non si aspettava una stagione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Carlos è molto consistente e per questo è un buon riferimento per noi. Come carattere Leclerc è un impulsivo, se qualcosa non va bene non si trattiene. Però, per il bene suo e della squadra, a volte è meglio calmarsi prima di parlare. A caldo non si hanno tutte le informazioni utili a formare un giudizio definitivo e davanti a un microfono aperto è meglio prendere tempo. Resta sempre molto veloce, ma quest’anno se si guarda alle qualifiche, Carlos è stato più alla sua altezza rispetto al passato".

La Ferrari ha fermato gli sviluppi della attuale SF23, ma... "Per questa stagione abbiamo fermato gli sviluppi in galleria del vento a fine luglio, ma abbiamo pezzi già deliberati e in lavorazione che porteremo fino al Qatar o Austin. Per la monoposto 2024 siamo ancora ai concetti filosofici. I numeri dicono che devi essere aggressivo nel progetto, ma con le simulazioni e le equazioni siamo già al massimo. Dobbiamo ragionare diversamente, trovare margini grazie ai quali i piloti possano guidare senza essere sempre al limite. E comunque la scadenza per la nuova rossa non è la fine dell’anno, dobbiamo essere pronti per il Bahrain a marzo. Abbiamo davanti a noi ancora molti mesi".

Il mercato tecnici è sempre in essere... "Abbiamo preso circa 25 persone, ma ne cerchiamo di più. Nessuna sta già lavorando in Scuderia. Abbiamo firmato Loic Serra dalla Mercedes che dovrebbe iniziare il 1° gennaio 2025, ma stiamo cercando di anticipare i tempi. Come posso convincere Toto Wolff a liberarlo prima? Proverò quando saremo in barca insieme... Comunque, com’è capitato per Mekies, a volte hai gente che se ne va dalla Ferrari, le situazioni si incrociano e puoi trattare sulle date. Diciamo che questa è diventata la parte principale del mio lavoro in Ferrari. Devi creare buone relazioni e convincere la gente a trasferirsi. I primi che prendi sono i più difficili, poi gli altri seguono a ruota".

Non manca un aspetto della sua vita privata: "Quando sono andato in Sauber mia moglie non è voluta venire, non si è spostata dalla Francia a Zurigo in Svizzera. Adesso lo fa, ma capisco come non sia facile abbandonare le sue attività, le piace ciò che fa. Dopo l’estate ci stabiliremo a Bologna, con noi c’è il più piccolo dei miei quattro figli che inizia il liceo e abbiamo preso casa vicino alla scuola. Bologna è una bella città, e sono più vicino all’aeroporto. Farò avanti e indietro con Maranello, ma non è un problema: mi sveglio presto e il tempo che passo in auto lo uso per le telefonate di lavoro".

Vasseur sottolinea che le voci di un ambiente interno difficile alla Ferrari non corrisponde alla realtà: ""La passione intorno al team è mega. Ogni mattina, quando arrivo in ufficio, c’è gente 'carica' davanti all’ingresso. È una grande spinta, anche se a volte non aiuta quando hai bisogno di tempo e calma per crescere. Poi il clima di lavoro: nel paddock, quando si ipotizzava che potessi venire in Ferrari, tutti mi dicevano “vedrai che casino, che lotte intestine”. La cosa è completamente falsa. È un’idea che la gente si è fatta e si è abituata a ripetere. Ma se paragono la Ferrari ad altri team, anche quelli in cui sono stato, l’atmosfera è buonissima. Sono sempre critico con me stesso, e spingo tutti. Il peggio per una squadra è essere compiacenti e rilassati. Discutiamo tanto, e oggi in Ferrari intorno a un tavolo non ci si dà la colpa a vicenda".

Il rapporto con i vertici Ferrari è eccellente ed è interessante il paragone con la Renault, oggi Alpine: "Almeno una volta a settimana ceno con Vigna e sento Elkann al telefono come un antibiotico, mattina, pranzo e cena. Avere una relazione così è un vantaggio enorme, se devi prendere una decisione il processo è molto veloce. Quando ero in Renault, per certi cambiamenti dovevi aspettare che si riunisse il comitato esecutivo, passavano giorni e giorni. Qui un problema che pongo al mattino può avere una risposta nel pomeriggio. Non posso parlare per il passato, ma sono rimasto impressionato dalla comunicazione interna con i vertici e dalla loro reattività".

Infine, Vasseur esprime tutto il suo disappunto per come la FIA è intervenuta con mano leggera nei confronti della Red Bull che aveva violato il budget cap: "La punizione dell’anno scorso non è stata abbastanza dura, e se dovesse succedere ancora, dovrebbe essere molto più drastica. Considerando il fatto che il vantaggio tecnico si traduce in vantaggio sportivo, la punizione dev’essere sportiva, non una multa. Se nel calcio commetti fallo di mano in area è rigore, non ti danno una multa. Il taglio del 10% del lavoro in galleria del vento è uno scherzo, ciò che non usi per l’aerodinamica lo puoi spendere lavorando sul risparmio di peso e altro. Se venisse accertata un’altra irregolarità servirebbe una punizione drastica, per il 2024, una squalifica di un anno o roba simile".

"Collettivamente, come F1, questa cosa va risolta, non dobbiamo infilare la polvere sotto il tappeto perché alla fine si rischia che qualcuno la organizzi a tavolino. C’è grande differenza fra un errore involontario e una scelta. Come tra chi sbaglia a compilare la dichiarazione dei redditi e chi invece fonda una società in qualche paradiso fiscale per evadere le tasse. Dobbiamo essere duri, ne va del futuro del cost cap. Se finirà con un’altra “multina” allora tutti faranno la stessa cosa, si mette a budget lo stanziamento per pagare e amen. I grandi costruttori possono permetterselo...".
RS Racing