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6 Ago [15:59]

Verstappen finisce sotto accusa
Button: "Fa manovre pericolose"

Massimo Costa

Max Verstappen è la grande conferma della stagione 2016, il grande talento che Helmut Marko aveva individuato nel 2014 nel FIA F.3. Per averlo subito in Toro Rosso, il responsabile del programma Junior voluto da Dieter Mateschitz tanti anni fa ha rischiato di sacrificare Carlos Sainz, poi salvatosi grazie al passaggio di Sebastian Vettel alla Ferrari che ha portato Daniil Kvyat dalla Toro Rosso al team maggiore liberando così un altro sedile dopo la non conferma di Jean-Eric Vergne nella squadra faentina. E infine, ha distrutto la psiche dello stesso Kvyat, retrocesso alla Toro Rosso lo scorso aprile a pochi giorni dal suo miglior risultato in F.1, il secondo posto a Shanghai, per far posto al giovane olandese.

Verstappen, come ben sappiamo, ha subito risposto presente vincendo in Spagna alla prima uscita con la Red Bull e conquistando, dopo gli errori di Monaco e due GP normali a Montreal e Baku, due secondi e un terzo posto. Ma la sua tipica arroganza che lo ha accompagnato nella carriera, fin dal karting, non poteva non tramutarsi in pista in un comportamento che di tanto in tanto va sopra le righe. Nel FIA F.3 era spesso oltre ogni limite e tutto gli veniva perdonato suscitando una marea di polemiche. I track limits non sapeva cosa fossero, i sorpassi azzardati erano all'ordine del giorno. Con la Toro Rosso ne ha fatte le spese in più di una occasione il suo compagno Sainz e qualche rivale di centro gruppo.

Ora però, con la Red Bull, lottando per le primissime posizioni, Verstappen è costantemente sotto i riflettori e i suoi comportamenti fallosi danno giustamente fastidio. Così come irritavano in F.3. Non centra nulla, come qualcuno scrive, il fatto che il ragazzino preoccupi i big. In F.1 esiste un codice comportamentale e se qualcuno con supponenza non lo rispetta, deve essere messo spalle al muro per fargli capire ciò che è lecito e ciò che non è lecito. Michael Schumacher era uno di questi, poi pian piano ha compreso, anche se non del tutto... Ayrton Senna si è dovuto beccare una frenata in faccia da Michele Alboreto a 300 orari, sul rettifilo di arrivo di Zeltweg (o Spielberg) per capire alcune cosette quando ancora era alla Lotus.

Le manovre intimidatorie di Verstappen nei confronti di Kimi Raikkonen a Budapest appartengono al repertorio tipico dell'olandese. Anche se non ha infranto il regolamento, i suoi spostamenti all'ultimo momento davanti al pilota della Ferrari sono quelli (inutili) che irritano l'avversario e anche rischiosi. Non pago di quanto fatto a Budapest, Verstappen si è ripetuto a Hockenheim quando Nico Rosberg lo ha affiancato all'interno. Il baby della Red Bull ha finto di spostarsi, come andandogli contro, spaventando Rosberg che ha finito per frenare tardi e a portare fuori linea l'avversario. Che poi via radio, si è subito lamentato, barando come niente fosse. E la FIA ci è caduta alla grande nel trabocchetto perché ha penalizzato Rosberg.

Jenson Button ha voluto dire la sua in merito: "Noi piloti sappiamo che lo spostamento dalla traiettoria in fase di frenata è la cosa più pericolosa che si possa fare perché a oltre 300 orari se le vetture si urtano si rischia di volare via. Max è un talento eccezionale, ma ci sono sempre alcune cose che possiamo fargli presente". Le parole di Button sono state pronunciate dopo Budapest.

A Hockenheim c'è stata una riunione in cui si è ribadito come in fase di frenata non ci si debba spostare repentinamente da una parte all'altra della pista. Detto fatto, due giorni dopo durante il GP Verstappen ha fatto tale manovra con Rosberg che ha poi detto: "C'erano state precise disposizioni nella riunione, poi Verstappen si è spostato verso di me e quello che è stato punito sono stato io. Forse c'è qualcosa che non torna...". Raikkonen era tornato su quanto subìto a Budapest e come al solito cavandosela con due parole ha dichiarato: "Non è stato corretto".

Anche Sergio Perez, un tipetto che in quanto a scorrettezze non è mai stato estraneo, ha attaccato Verstappen: "Si è mosso troppo volte in fase di frenata, farlo all'ultimo momento è molto rischioso, bisogna chiarire questo aspetto". Felipe Massa non ha perso l'attimo per attaccare l'olandese: "Lui fa sempre tutto quel che può, è troppo aggressivo. Certo ha imparato molto dal primo Gran Premio che ha disputato, ma quando ti ritrovi con lui devi stare attento e capire come reagirà".

Ma Verstappen ha risposto così: "I commissari non mi hanno detto niente quindi non ho combinato nulla di sbagliato. Non siamo guidatori della domenica, ma piloti. A Senna e Prost sarebbe piaciuto come ho guidato". Scomodare Ayrton e Alain è certamente anche questa una manovra ardita... Considerando che il giovane Max sembra non recepire i messaggi in arrivo, non rimarrà che una soluzione: farglielo capire direttamente in pista. Sempre che ci sia qualcuno, come Alboreto, disposto a farlo.
RS Racing