6 Ott [14:00]
Alonso e la cultura giapponese
Massimo Costa - Photo 4
Esattamente un anno fa, nel GP del Giappone di Suzuka che non è altro che la tana della Honda, Fernando Alonso affossò il propulsore nipponico comunicando via radio che era paragonabile a un motore della GP2. Dodici mesi dopo le cose vanno un po' meglio. Lo spagnolo è reduce da un bel GP di Sepang ed ha impressionato il suo primo giro quando ha recuperato nove posizioni in quattro curve: "Non è la prima volta che mi capita, ma a volte serve anche un po' di fortuna. In questo caso il contatto tra Vettel e Rosberg mi ha aiutato. Stiamo crescendo, ultimamente ci troviamo a lottare per la settima posizione con Force India o Williams. Se cresceremo ancora? È il nostro obiettivo ovviamente, ma nel 2017 cambierà tutto e non so proprio cosa potrà accadere. Per ora siamo in possesso di soli dati teorici della galleria del vento e del banco motore e sembrano interessanti".
Alonso ha poi spiegato com'è lavorare con i giapponesi dopo le esperienze con altri grandi costruttori come Renault e Ferrari: "Alla Honda la filosofia, l'approccio, sono completamente diversi dalla cultura europea. La loro etica, la loro disciplina, li porta a lavorare tutta la vita per la stessa azienda. In Honda vi sono persone che sono entrate dopo l'università e sono ancora lì e chiuderanno la loro carriera in Honda. Sono un grande fan della cultura giapponese che trovo molto intrigante. Per quanto riguarda la crescita della nostra power unit, stanno lavorando sodo, ma c'è bisogno di tempo. In F.1 non basta avere la bacchetta magica. Stanno seguendo le loro tempistiche ed è bello vedere come tutto sia realizzato in Giappone e da persone locali. Ora che stanno arrivando i primi risultati sono tutti molto motivati".