Jacopo Rubino - Photo4La Ferrari ha scelto di affidarsi a ben quattro piloti per il lavoro al simulatore nella stagione 2019: la grande novità annunciata oggi è Brendon Hartley, nel 2018 portacolori della Toro Rosso. Il neozelandese trova così un'opportunità per restare agganciato all'ambiente della Formula 1, dopo la mancata conferma nella scuderia di Faenza. Un passaggio che ricorda molto quello di Daniil Kvyat, lo scorso anno tester a Maranello e di nuovo richiamato nello junior team Red Bull.
Anche Hartley potrà portare la conoscenza del mondo Red Bull, senza dimenticare l'esperienza maturata nel WEC (due titoli e una vittoria a Le Mans) alle dipendenze di un costruttore importante come Porsche. Proprio
qualche giorno fa aveva raccontato di avere "un paio di opportunità", aggiungendo che la porta della F1 non fosse "definitivamente chiusa".
C'è l'ufficialità definitiva anche per Pascal Wehrlein, il cui ingaggio era già emerso qualche settimana: il tedesco, uscito dal giro Mercedes, è adesso impegnato in Formula E con la Mahindra. In F1 ha disputato i campionati 2016 con la Manor e 2017 con la Sauber, peraltro spinta dalla power unit del Cavallino.
E poi ci saranno i due italiani Antonio Fuoco (pur uscito dalla Driver Academy, di cui rimane però "consulente") e Davide Rigon, che ricopre questo ruolo dal 2014 oltre ad essere pilota ufficiale Ferrari nelle competizioni GT. "Abbiamo aggiunto al nostro team quattro piloti dalle indubbie qualità, dotati di una spiccata sensibilità e di una grande conoscenza di macchine e piste. Queste sono proprio le doti che occorrono nel delicato ruolo di collaudatore al simulatore, uno strumento fondamentale nella Formula 1 moderna", ha commentato il team principal Mattia Binotto.