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29 Mar [18:29]

Anteprima Le Castellet
Tutti contro la Citroen

Dario Sala

Riuscirà a vincere il terzo titolo eguagliando così Andy Priaulx, o José Maria Lopez sarà costretto ad abdicare? La Citroen C-Elysée sarà ancora una dominatrice incontrastata o gli avversari, vecchi e nuovi, interromperanno l'impressionante striscia di vittorie degli ultimi due anni? Sono queste le domande che tutti si stanno ponendo nel paddock del WTCC e che troveranno una prima timida risposta domenica prossima a Le Castellet quando il mondiale Turismo riprenderà le ostilità. Gli obiettivi sono chiari: provare a fermare quel fenomeno argentino che in due anni ha sovvertito tutti i valori e cercare di arginare la Citroen nonostante quest'ultima abbia alzato di molto il livello qualitativo generale. Se tutto fosse rimasto uguale, ci sarebbe da sorridere al solo pensarci. Ma questa volta le condizioni sono cambiate e quello che prima era solo una timida speranza adesso appare un'impresa quanto meno realistica.

Citroen riduce il programma ufficiale
La Citroen infatti, ha modificato i suoi obiettivi e cambiato la sua strategia nel WTCC. Questo sarà l'ultimo anno della C-Elysée schierata in forma ufficiale e per giunta in forma ridotta. Fino al 2015 le vetture della “double Chevron” erano quattro, più una schierata dalla SLR. Da quest'anno la squadra ufficiale potrà contare solamente su due vetture affidate a Lopez e Yvan Muller mentre Sébastien Loeb è stato dirottato ad altri impegni (grave perdita per il mondiale) e Ma Qing Hua non rientra più nei piani della squadra.
Nel contempo sono aumentate quelle “private” della SLR, che saranno portate in gara da Mehdi Bennani, Tom Chilton e Gregoire Demoustier. Il potenziale sarà indubbiamente ancora altissimo, ma non devastante come in passato anche perché i test invernali e le evoluzioni sulla vettura sono stati ridotti. Si è lavorato sull'anteriore modificando aerodinamica e sospensioni nel tentativo di migliorare ulteriormente un prodotto vincente. È probabile che queste siano state le ultime modifiche. Progettisti e tecnici si sono già messi al lavoro per la macchina da rally che verrà.

Honda all'attacco con il tridente
Ad approfittarne potrebbe essere così la Honda. In inverno la squadra è stata riorganizzata a vari livelli nei suoi assetti interni ed è stata rivoluzionata in pista. Le Civic ufficiali saranno tre anziché due e, oltre confermato Tiago Monteiro, hanno trovato posto Norbert Michelisz, promosso dopo dieci anni trascorsi alla Zengo, e Rob Huff strappato alla Lada. Giubilato invece, Gabriele Tarquini, l'uomo simbolo del ritorno Honda nel Turismo. Le Civic costruite dalla JAS Motorsport hanno incorporato una serie di evoluzioni importanti che hanno funzionato e sembrano aver trasmesso ottimismo all'interno della squadra. Nessuno chiaramente si lascia andare a previsioni, ma dall'esterno si avverte una grande motivazione e la sensazione che la Citroen sia finalmente alla portata.

Grande attesa per la Volvo
Entrambi i contendenti dovranno guardarsi le spalle da un nuovo avversario. La Volvo farà il suo debutto nel mondiale con una vettura, la S60, di cui si dice un gran bene. Una berlina a tre volumi che se va forte quanto è bella allora c'è di che preoccuparsi. Alla Polestar sembrano aver fatto le cose bene anche se poi solamente le gare e la vita in pista a ritmi frenetici dove occorre decidere la cosa giusta in frazioni di secondo diranno la verità sul potenziale degli svedesi. Gli unici dubbi riguardano le qualità dei due piloti, Thed Bjork e Fredrik Ekblom che, per quanto capaci, sono a digiuno di corse mondiali a questi livelli. Vedremo, ma c'è chi vede i nordici molto competitivi e già pronti a vincere quest'anno.

Lada prova il salto di qualità con Tarquini
Se molti scommettono sulle qualità della Volvo, sono in tanti quelli che vogliono capire quanto sia cresciuta la Lada. Dopo le rivoluzioni dello scorso anno e dopo aver perso Huff, la struttura russa ha aggiunto alle sue fila Gabriele Tarquini e Hugo Valente accanto al confermato Nicky Catsburg. Sulla bontà di Tarquini è inutile dilungarsi. Darà una grande mano allo sviluppo e sarà un osso duro in gara. Catsburg si è dimostrato un discreto pilota anche se non ha mai impressionato mentre Valente è stato spesso al centro di episodi controversi che lo hanno visto sprecare toppe occasioni. Il francese si è rivelato veloce e incline all'errore quindi quest'anno, visto che gli hanno trovato un posto in una casa ufficiale, dovrà per forza fare un salto di qualità.

WTCC Trophy altra terra di conquista Citroen?
Il rinnovato trofeo riservato ai privati vedrà come favorita la Sébastien Loeb Racing che schiererà tre C-Elysée per Bennani, Chilton e Demoustier. È probabile che saranno i primi due a giocarsi il titolo vista l'esperienza di cui godono. Gli altri ci proveranno a partire dalla Roal che schiererà una Chevrolet Cruze ultima versione per il veterano Tom Coronel. Sul valore del team e del pilota non si discute, ma la macchina non sembra in grado di poter reggere il confronto. Stesso discorso per Campos che schiererà ancora John Filippi su un Cruze così come farà la Munnich per il proprietario del team René Munnich. Dovrebbe tornare la Nika Racing con una Honda Civic affidata all'esordiente John Bryan Meisner mentre la Zengo, ha annunciato Daniel Nagy Ferenc Ficza, due giovani ungheresi di belle speranze, ma probabilmente ancora troppo acerbi per puntare al titolo.

Cambia il format, si cerca maggiore spettacolo
Pur restando inalterate, le qualifiche avranno quest'anno un peso diverso. Chi otterrà la pole partirà per primo non più in gara uno, ma in gara due. La prima frazione, denominata Opening Race, scatterà con la griglia invertita mentre la seconda, definita Main Race, partirà con il risultato reale delle prove. Un escamotage che dovrebbe dare più spettacolo e valorizzare di più chi ha fatto la pole. La Main Race sarà più lunga di un giro rispetto alla prima gara. Al termine delle qualifiche scatterà il MAC3, acronimo di Manufacturers Against the Clock. Una sorta di crono a squadre che vedrà impegnate tre macchine per marca (Volvo esclusa dunque). Le vetture dovranno percorrere due giri e quando la terza taglierà il traguardo verrà preso il tempo. La squadra più veloce guadagnerà dieci punti nel campionato costruttori, otto alla seconda e sei alla terza. Un'idea presa dal ciclismo che allungherà notevolmente le qualifiche. Da quest'anno la zavorra riservata alla macchina più veloce passa da sessanta a ottanta chili. Basteranno a mettere in crisi la Citroen?