Jacopo Rubino - XPB ImagesCome già annunciato per Monza, anche i circuiti di Budapest e Spa-Francorchamps hanno ottenuto l'estensione di un anno dei rispettivi contratti con la Formula 1: è una sorta di "riconoscimento" per chi ospiterà quest'anno gare a porte chiuse. Il Gran Premio d'Ungheria è così confermato in calendario fino al 2027, quello del Belgio fino al 2022.
"Non ci occupiamo di supportare economicamente i promoter in difficoltà, ma di stabilire collaborazioni a lungo termine. In qualche caso prolungeremo gli accordi di un anno, visto che quello attuale è perduto. Questo darà loro stabilità", ha spiegato a RaceFans il responsabile sportivo per Liberty Media, Ross Brawn.
I GP senza pubblico, infatti, non sono certo l'ideale per il business degli autodromi, non potendo contare sugli introiti che derivano dalla vendita dei biglietti. A meno di sorprese in positivo, tutti gli 8 appuntamenti in Europa già confermati nel calendario 2020 saranno privi di spettatori. Potrebbe invece esserci qualche "apertura" nelle tappe successive, come anticipato dal boss Chase Carey, ma soltanto qualora ci fossero le condizioni adeguate.
"Ci siamo relazionati con Liberty Media per capire come compensare i mancati profitti, perché con un evento a porte chiuse i costi organizzativi non scendono comunque", ha spiegato Zsolt Gyulay, amministratore delegato dell'Hungaroring. La soluzione è stata di ridurre la tassa di iscrizione al Mondiale 2020, che crescerà poi a percentuali più ridotte in futuro.
In Belgio la corsa in programma il 30 agosto sarà invece disputata al di fuori dell'attuale contratto, e congelando il supporto finanziario che arriva dalla regione della Vallonia. "Questo modello consentirà al circuito di mitigare gli effetti della crisi economica", ha sottolineato Vanessa Maes, CEO della pista di Spa.