23 Feb [11:42]
Caso Horner-Red Bull
Ultimi giorni prima dell'esito finale
Luca Basso - XPB Images
Sembra giunta al capolinea l’avventura di Christian Horner in Red Bull. Dopo l’apertura dell’inchiesta interna per presunti “comportamenti non adeguati” nei confronti di una dipendente, pare che la squadra anglo-austriaca sia in procinto di allontanare l’attuale team principal, proprio al termine dei test collettivi della Formula 1 in Bahrain e ad una settimana dal primo appuntamento della stagione 2024.
Sebbene non sia stato ancora annunciato l’esito delle indagini, il rapporto tra Horner e Red Bull si è notevolmente incrinato nelle ultime settimane e, anzi, nel paddock gira voce che il dirigente britannico perderà il suo posto al muretto, che ha occupato fin dal debutto del team nel lontano 2005.
Su Horner pesano soprattutto le sue prese di posizione contrarie a quelle di Helmut Marko. Come quando quest’ultimo si rese protagonista diverse volte di dichiarazioni offensive e razziste – come quella dello scorso settembre a Monza, quando affermò che Sergio Perez “è sudamericano e non ha la testa concentrata come quella di Max Verstappen o Sebastian Vettel” – e Horner lo bacchettò pubblicamente. Oppure l’eventualità di vendere l’allora AlphaTauri, alla quale Horner è sempre stato contrario.
Tuttavia, negli ambienti Red Bull è Marko a tenere il comando, soprattutto dopo la morte del patron Dieter Mateschitz nel 2022. In più, Verstappen è sempre stato dalla parte dell’austriaco, difendendolo più volte durante lo scorso anno.
A Sakhir, Horner si è presentato in “borghese” – cosa che ha sempre fatto in tutti i test prestagionali –, ma a molti pare un chiaro segnale d’addio. Ieri si è anche presentato in conferenza stampa, spiegando che: “C'è un procedimento in corso, io ne sono coinvolto per cui chiaramente non posso commentare. Mi spiace ma non posso fare commenti, nemmeno dare delle tempistiche. Tutti vorrebbero finisse il prima possibile, ma non posso parlarne”.
Pochi sembrano sostenere Horner all’interno del paddock. Un esempio su tutti è Zak Brown che, prendendo la parola in conferenza stampa prima di Horner, ha commentato: “Queste voci non fanno bene alla F1, le accuse sono serie. Speriamo che questa indagine si svolga in modo trasparente. FIA e F1 hanno invocato rapidità: è necessaria perché questi titoli non fanno bene al nostro mondo”.