5 Ott [17:40]
Caso budget cap, rinvio FIA:
verdetto dopo il GP del Giappone
Jacopo Rubino
Tanta attesa per nulla. Non arriva oggi il verdetto della FIA sul caso budget cap, con Red Bull e Aston Martin nel mirino per possibili violazioni al tetto di spesa della stagione 2021. La data odierna era indicata per le comunicazioni ufficiali da parte della Federazione, quantomeno per conoscere i bilanci delle squadre, ma nel pomeriggio l'organismo supremo dell'automobilismo ha confermato di aver preso tempo: "L'analisi della documentazione è un processo lungo e complesso, che è in svolgimento, e sarà terminato per consentire il rilascio dei certificati lunedì 10 ottobre".
Per la FIA e la Formula 1, forse, è anche un modo con cui schivare la vetrina (questa volta negativa) che la questione avrebbe durante il Gran Premio del Giappone di questo fine settimana, con telecamere accese e giornalisti in pista. Tra l'altro, almeno per la Red Bull, l'occasione è particolare trattandosi della tappa di casa per il partner tecnico Honda.
Nella nota emanata da Parigi c'è anche una critica al tam tam mediatico di questi giorni, che ha tenuto banco a Singapore: "Ci sono state speculazioni infondate e significative, e congetture. La FIA ribadisce che, fino a che non saranno finalizzate, non verranno fornite ulteriori informazioni, e che ogni ipotesi che personale FIA abbia rivelato informazioni sensibili è altrettanto infondato". Il team principal Red Bull, Christian Horner, aveva minacciato addirittura azioni legali per diffamazione.
Una tesi sostenuta da molti nel paddock, comunque, è che lo scoppio del caso sia stato orchestrato da Ferrari e Mercedes, le principali rivali della Red Bull. E figura chiave viene considerata Shaila-Ann Rao, ex legale di Toto Wolff e della squadra di Brackley, diventata da giugno segretaria generale FIA per il motorsport. Una carica potentissima, seppur ricoperta al momento ad interim, e di cui la concorrenza aveva ravvisato possibili conflitti di interessi quando vennero diramati i provvedimenti anti porpoising.
Secondo Sky Sports, comunque, sia Red Bull che Aston Martin avrebbero compiuto solo "violazioni minori", sforando il budget cap di una soglia inferiore al 5 per cento: rapportati al limite di 145 milioni di dollari imposto per lo scorso campionato, sarebbero circa 7,3 milioni. Le sanzioni sarebbero quindi più lievi, con la possibilità di detrazione di punti in classifica, sospensione per una o più gare, oppure una riduzione dei test (in pista o in galleria del vento) o del futuro budget cap. Di certo, è una partita in cui la F1 e la FIA si giocano una enorme fetta di credibilità.