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2 Giu 2022 [9:38]

Caso "linea gialla" a Monaco,
un altro colpo all'immagine FIA

Jacopo Rubino

A pensarci bene, forse, la vera sconfitta resta la FIA, con le solite regole cervellotiche, modificate spiegando poco, con aspetti a volte in contraddizione. Il risultato? Pubblico confuso e il rischio di dare l'immagine di una Formula 1 sempre troppo complicata. Non certo il massimo. Stiamo parlando del perché i piloti Red Bull, Sergio Perez e Max Verstappen, non siano stati penalizzati durante il Gran Premio di Monaco per il presunto "taglio" della linea gialla che delimitava l'uscita dai box, con la successiva protesta Ferrari respinta.

Analizzando i filmati, l'episodio del messicano poi vincitore appare meno controverso: lui la linea gialla sul lato sinistro l'ha solo toccata, ma non è andato oltre. L'olandese sì, invece, con una porzione della ruota anteriore e di quella posteriore. Questo è stato confermato anche dai rappresentanti dei due team durante la riunione dei commissari. In sostanza, è un po' come a calcio: si fa gol, o si batte la rimessa, solo quando la palla oltrepassa totalmente la riga bianca, che vale come campo.

Tutto semplice in apparenza, se non fosse che dodici mesi fa Verstappen sarebbe stato per questo sanzionato, un po' come accaduto per davvero proprio a Lance Stroll. Nel Codice Sportivo Internazionale della FIA (capitolo 4, sezione 5, Appendice L) era scritto più o meno così: "Esclusi casi di forza maggiore, accettati come tali dagli stewards, ogni linea dipinta sul tracciato all'uscita dei box non deve essere superata con qualsiasi parte di una macchina che sta lasciando la pit-lane". Quest'anno, tuttavia, la parola "parte" non c'è, sostituita da "pneumatico", ma quello di Verstappen non era comunque totalmente al di là. Il campione in carica non ha quindi commesso infrazioni, anche se dall'esterno rimane comunque un senso di perplessità, dato il solito bisogno di addentrarsi nelle maglie normative per capire davvero.

"Vorremmo rivedere e chiedere chiarimenti alla FIA", commentava a caldo Mattia Binotto, team principal di Maranello. E poi, con Versappen penalizzato 5", come in casi simili passati, Charles Leclerc avrebbe ereditato il terzo posto, mitigando il disastro strategico compiuto dal muretto della Rossa. "La nota del direttore di gara parla di rimanere sulla destra della linea. Questo è stato un chiarimento da parte della FIA avvenuto addirittura in Turchia nel 2020, proprio per evitare polemiche su una vettura che ha toccato la linea o l'ha attraversata", insisteva Binotto. E a Istanbul il casus belli riguardava proprio Verstappen.



La protesta, pur rigettata, è servita almeno a scoperchiare l'elemento forse più assurdo di tutta la vicenda. Nelle consuete note diffuse alle squadre dal direttore di gara, che a Montecarlo era Eduardo Freitas, c'era un riferimento alle vecchie indicazioni sulla linea di uscita, e non a quelle 2022. Questo perché il portoghese ha fatto il "copia-incolla" del documento preparato nel 2021 dal suo predecessore Michael Masi, senza correggere. Fa sorridere pensando a quanto l'australiano (anche giustamente) sia stato sommerso di critiche durante il proprio operato, già prima del controverso epilogo di Abu Dhabi.

Con questo errore Freitas ha rimediato una brutta figura, personale e per la Federazione, ma non aveva comunque effetto sulle direttive da rispettare. Gli stewards, respingendo la protesta Ferrari, hanno infatti ricordato l'articolo 2.1 del regolamento sportivo: in sostanza, le note della direzione gara sono integrative e hanno un livello gerarchico inferiore, quindi non possono andare in opposizione né a quanto scritto sul Codice Sportivo Internazionale o appunto sul regolamento sportivo. Ma allora a che servono? E poi, ancora una volta, è sembrato che la FIA abbia dovuto spiegare o autoassolvere se stessa.

Per il prossimo round sarà forse utile rimettere mano alla normativa, riscrivendola un'altra volta per evitare interpretazioni: il divieto di superare la linea è una questione di sicurezza, ma da adesso sarebbe definitivamente legittimo sfruttare quei pochi centimetri in più per guadagnare tempo prezioso. La F1 è fatta così, si sa.
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