18 Ago [1:55]
Crashgate GP Singapore 2008
Massa all'attacco fa causa a FIA e FOM
Massimo Costa - XPB Images
Danni morali e danni economici. Felipe Massa, 15 anni dopo quel titolo mondiale perso per un punto, all'ultimo giro dell'ultimo Gran Premio in programma nella sua San Paolo, va all'attacco e vuole far causa alla FIA e alla FOM. Ma non per l'esito di quella corsa, la 18esima in calendario, clamorosamente emozionante che premiò Lewis Hamilton, ma per quanto accaduto nel 15esimo appuntamento a Singapore. Una gara stregata per Massa, con quella sosta ai box rovinosa che lo vide ripartire dopo il rifornimento (all'epoca occoreva fermarsi per riempire i serbatoi di benzina) con il bocchettone ancora attaccato.
Massa era in testa a quel Gran Premio di Singapore ed era rientrato ai box per via della safety-car intervenuta per l'incidente di Nelson Piquet jr al volante della Renault. Per l'errore ai box e per la safety-car, Massa aveva concluso fuori dalla zona punti, la vittoria era andata a Fernando Alonso con l'altra Renault. Dopo qualche mese, era emerso che la squadra diretta da Flavio Briatore aveva volutamente chiesto a Piquet di finire contro il muro per favorire l'ingresso della safety-car con conseguente salita in prima posizione di Alonso. Tutto studiato diabolicamente a tavolino. Ma in realtà un gesto anti sportivo mai visto prima, tanto che sia Briatore sia il direttore tecnico Pat Symonds vennero sanzionati duramente dalla FIA.
Ebbene, Massa per anni ha raccontato che senza quell'episodio, senza quel gesto di Piquet e del team Renault, il titolo mondiale non gli sarebbe sfuggito. Finché, Bernie Ecclestone, che era il gran boss della F1, lo scorso marzo ha rivelato che: «Massa è stato derubato del titolo del 2008. Avremmo dovuto cancellare la gara di Singapore, io e Max Mosley (presidente FIA, ndr) avevamo informazioni per indagare sull’accaduto, ma decidemmo di non farlo per proteggere lo sport da un grande scandalo. Mi spiace ancora per Felipe». Apriti cielo. Massa si è sentito vittima di una cospirazione e dopo averlo accennato a più riprese, ora ha deciso di fare sul serio inviando una lettera sia alla FIA sia alla FOM .
Felipe aveva dichiarato dopo le parole di Ecclestone: «Mi dissero che non potevo ricorrere dopo la proclamazione del campione, anche se fosse stato dimostrato che tutto era un furto. All’epoca, gli avvocati della Ferrari mi parlarono di questa regola. Quindi logicamente credevo in questa situazione. Ma dopo 15 anni, sento che l’allora patron Ecclestone lo aveva scoperto nel 2008, insieme al presidente della FIA Mosley, e non hanno fatto nulla per non macchiare il nome della Formula 1".
"È molto triste sapere che il risultato di quella gara doveva essere cancellato e che io avrei avuto il titolo. Alla fine, sono stato io quello che ha perso di più. La soluzione giusta è cancellare quella corsa. È l’unica giustizia che può essere fatta in un caso come questo. Abbiamo già visto altre situazioni simili accadere nello sport, come Lance Armstrong, che ha dimostrato di essersi drogato, e ha perso tutti i titoli. Qual è la differenza?"
Cosa potrà accadere ora? Difficile che l'esito di quel campionato 2008 venga modificato. Il paragone con Armstrong non appare corretto in quanto in quel caso era stato il ciclista americano ad avere barato per via del doping, Hamilton non è certo soggetto ad alcun procedimento per cui debba essere escluso per motivi che hanno condizionato il risultato delle gare. Massa chiede la cancellazione di quel GP di Singapore, ma è assai improbabile che ciò avvenga. Ma stiamo alla finestra e vediamo come procederà la vicenda.