Jacopo RubinoNyck De Vries campione del mondo. Ci avrebbero creduto in tanti, ormai un decennio fa, quando l'olandese si preparava al salto nell'automobilismo dopo i trionfi a ripetizione nel karting, in cui era la stella più luminosa del periodo. De Vries faceva parte del vivaio McLaren, che vedeva in lui un altro Lewis Hamilton da portare in Formula 1. Per vincere. Nel 2021 l'iride è arrivato per davvero, ma in Formula E guidando la Mercedes: è l'apice di una carriera riscritta, rispetto alle premesse iniziali.
Nyck aveva effettuato migliaia di chilometri di test privati, ma l'avventura in monoposto, nel 2012, non cominciò in modo dirompente come si pronosticava: i primi titoli (Eurocup e Alps) arrivarono soltanto alla terza stagione di Formula Renault 2.0. Un po' troppo per impressionare gli addetti ai lavori. Si cominciava pure a pensare che la statura minuta di De Vries fosse stata vantaggiosa in kart, al di là di un talento indiscutibile, ma un problema in auto.
Quindi il salto nella Formula Renault 3.5 litri, con il terzo posto finale del 2015, poi la GP3 e l'approdo in Formula 2. De Vries restava ufficialmente nel programma giovani McLaren, ma quasi da oggetto misterioso, poco supportato, mai un test F1 per lui, scavalcato nelle preferenze da Kevin Magnussen e Stoffel Vandoorne.
Alla fine i legami con la squadra di Woking si interromperanno in modo silenzioso, mentre il pilota orange guarda anche alle ruote coperte, provando con Audi per un possibile debutto nel DTM, e affacciandosi alle gare endurance. In F2 però, trova la quadra, e nel 2019 ecco il titolo, di nuovo al terzo anno: si aprono le porte della Formula 1? No, solo quella "di servizio", perché la Mercedes lo ha messo sotto contratto per guidare al simulatore e per il progetto Formula E. Nel 2021, alla seconda campagna nella serie elettrica, la consacrazione sul trono di una stagione imprevedibile, ma vinta comunque con merito insieme alla casa tedesca che ha creduto in lui.
I festeggiamenti dovranno durare poco, perché già nel prossimo weekend De Vries affronterà per la terza volta la 24 Ore di Le Mans in classe LMP2: la conferma di un pilota che ha saputo (o dovuto) reinventarsi, dopo aver perso i panni del predestinato.
A dicembre 2020, nei rookie test di Abu Dhabi, Nyck ha guidato finalmente una F1, la Mercedes W11, ma sembrava quasi un contentino. In realtà è proprio adesso che, a sorpresa, potrebbe concretizzarsi il sogno: se George Russell venisse promosso per sostituire Valtteri Bottas, nel 2022 ci sarebbe un sedile in Williams a disposizione della Stella. E il boss Toto Wolff potrebbe scegliere di piazzare lì De Vries: che non difenderebbe la corona appena raggiunta in Formula E, ma si presenterebbe in quella griglia dove dieci anni fa lo aspettavano un po' tutti.