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4 Apr [20:18]

Dopo tre GP la Aston Martin si
conferma la grande sorpresa del 2023

Massimo Costa - XPB Images

Tre gare disputate e la “verdona” rimane lassù, seconda forza del campionato. Quasi non ci si crede. La Aston Martin-Mercedes è la grande sorpresa del campionato 2023. Fernando Alonso ha fatto suo il terzo podio consecutivo, salendo nuovamente sul terzo gradino come a Sakhir e Jeddah, Lance Stroll ha ottenuto il suo miglior risultato stagionale tagliando il traguardo in quarta posizione. Dal 2021, da quando il team di Lawrence Stroll ha sposato il marchio Aston Martin, 27 punti come quelli incassati domenica a Melbourne, non erano mai stati recapitati nella sede di Silverstone, non lontano dal circuito, al termine di un Gran Premio.

Questa volta, però, le AMR23 si sono dovute arrendere alla Mercedes in qualifica e anche in gara. Probabilmente, senza la rottura del motore verificatasi sulla monoposto di George Russell, il terzo posto sarebbe andato all’inglese, ma queste sono le corse e quando capita è fondamentale approfittare degli errori o delle disgrazie dei rivali. Alonso è la solita tigre, o leone (fate voi), da gara. Una lucidità impressionante come quando, dopo essere stato centrato dall’amico e connazionale Carlos Sainz al terzo via, e con appena due giri da compiere, è immediatamente ripartito, da terzo a 12esimo, e via radio, vedendo che era scattata la bandiera rossa, ha iniziato a fare i calcoli sulla possibilità di venire reinserito in terza posizione.

Alonso se la gode, in Spagna si è riacceso improvviso l’entusiasmo per la F1 che, chissà perché, per Sainz non è mai stato così caloroso come per Fernando. Che ora è terzo in campionato con 45 punti, a sole 9 lunghezze da Sergio Perez. Non deve lasciare stupiti il fatto che Alonso sia così in forma a 41 anni. La F1 è uno sport che ovviamente richiede una notevole preparazione fisica, ma la cosa fondamentale è la tenuta mentale, la concentrazione, la capacità di reazione, la volontà di affrontare lunghi viaggi e di sentirsi un po’ zingari. Tutti fattori che se ben coltivati, non abbandonano un atleta professionista che ha superato le quaranta primavere.

La F1 non è il calcio, sport di contatto, usurante per le ginocchia e le caviglie, come il basket, l’atletica leggera, la pallavolo. Del resto la spettacolare gara di Lewis Hamilton, 38 anni, è lì a dimostrarlo. Sul podio di Melbourne c’erano loro a fianco di Max Verstappen, 79 anni in due. Mentre in settima posizione troviamo Nico Hulkenberg, 35 anni, autore di un fine settimana strepitoso con la Haas-Ferrari. Cose che devono far riflettere e occorre ricordare che un certo Nigel Mansell nel 1992 ha vinto il suo unico Mondiale F1 a 39 anni mentre Alain Prost ha conquistato il quarto titolo iridato dopo aver spento 38 candeline.

Poi, c’è chi non ce la fa più, come Sebastian Vettel che ha detto stop a 35 anni e chissà che alla luce dei risultati che sta ottenendo Alonso, che ha preso il suo sedile, non si stia mangiando dita e mani. Ma forse no, Il tedesco era ormai logorato dalla F1, voleva stare vicino alla famiglia quotidianamente, passare tanto tempo con i tre figli (notare che Hamilton e Alonso sono liberi da questo tipo di vincoli) e come qualcuno della Aston Martin ha detto, in questa AMR23 c’è anche un po’ di Vettel, i consigli forniti lo scorso anno per la progettazione della monoposto si sono rivelati molto utili.

“Una gara così pazza non l’avevo mai vissuta a Melbourne”, ha commentato Alonso che pure nel suo secondo anno in McLaren, nel 2016, su questo tracciato era stato protagonista di uno spaventoso incidente con Esteban Gutierrez dal quale era uscito indenne. “La velocità della mia Aston Martin è sempre stata buona, tenevo il passo della Mercedes di Hamilton, ma lui ha fatto un eccellente lavoro, mai un errore che potesse permettermi di avvicinarlo e attaccarlo. Nel contatto finale avuto con Sainz, sono certo che non c’è stata volontarietà, così penso che la penalità che ha ricevuto è stata troppo dura”. Parole di miele dunque per il suo arci rivale dei tempi andati, Hamilton, e per l’amico Carlos e la Ferrari. E dire che le due “Rosse” hanno avuto contatti ravvicinati con le Aston Martin. Prima Charles Leclerc con Stroll alla curva 3 del primo giro, poi appunto, Sainiz con Alonso, ma la peggio l’hanno avuta i ferraristi in entrambi i casi.

L’Aston Martin ha finalmente visto tra i protagonisti assoluti anche Stroll. “In una corsa così pazza”, ha detto Lance, “era fondamentale rimanere fuori dai guai per quanto possibile. Su questo circuito cittadino ci serviva qualche giro per riscaldare a dovere le gomme e alla seconda partenza ho fatto un bloccaggio alla curva 3 finendo nella ghiaia. Per fortuna la bandiera rossa era stata sventolata prima e così ho potuto riprendere la mia posizione per la ripartenza finale. Siamo dunque usciti da questa corsa caotica con un solido bottino di punti ed essere secondi nel campionato costruttori è molto positivo per la squadra”.

La Aston Martin in queste tre settimane di pausa che precedono Baku (30 aprile), dovrà cercare di realizzare sviluppi importanti che possano permetterle di contrastare la risalita della Mercedes e anche della Ferrari. La grande sfida è appena cominciata.
RS Racing