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18 Ago [0:38]

Ecco quale è stato il percorso della
Aston Martin per tornare competitiva

Massimo Costa - XPB Images 

Qual è il team che ha maggiormente deluso le attese di questa prima parte del Mondiale 2021? La risposta non può che essere questa: la Aston Martin-Mercedes. Già, la ex Racing Point arrivava da un 2020 strepitoso, segnato dalla conquista della prima vittoria della storia con Sergio Perez nel GP di Sakhir e da una stagione brillante che le aveva permesso di concludere al quarto posto nella classifica costruttori. 

Considerando il quasi congelamento tecnico delle monoposto per il 2021, era logico aspettarsi che il team di Lawrence Stroll, divenuto Aston Martin, potesse essere in grado di lottare per il terzo posto con McLaren e Ferrari. E invece, non è stato così. L'avvio del campionato è stato tutto in salito per Lance Stroll e il nuovo arrivato Sebastian Vettel tanto che dopo le prime quattro gare i punti ottenuti erano stati appena quattro. Sui cittadini di Montecarlo e Baku, ecco i primi risultati importanti con Vettel quinto e Stroll ottavo nel Principato e ancora il tedesco secondo in Azerbaijan. Risultati da ascrivere più ai piloti che alla bontà della AMR21.

Il ritorno sui circuiti tradizionali non ha infatti favorito la Aston Martin. A Le Castellet, nelle due corse a Spielberg, a Silverstone e a Budapest, Vettel ha raccolto solo un nono posto in Francia. E sì, perché la fantastica seconda posizione strappata in Ungheria (seppur in seguito a una serie di pazzesche coincidenze) è stata cancellata per quel litro di benzina non presente nel serbatoio dopo la bandiera a scacchi. E questo nonostante la Aston Martin avesse presentato una documentazione in cui spiegava l'esistenza di un problema tecnico, con la benzina presente nelle pompe. Non è andata meglio a Stroll che in quelle cinque tappe ha ottenuto un decimo e due ottavi posti.



A conti fatti, la Aston Martin è soltanto settima nella classifica costruttori con 48 punti, ben 20 in meno dell'Alpha Tauri mentre l'Alpine rimane lontano 29 lunghezze. McLaren e Ferrari, che erano l'obiettivo invernale, sono a distanze siderali con i loro 163 punti. Dunque, cosa è accaduto alla squadra inglese? Tom McCullough, performance director, ha spiegato che si sta lavorando duramente sul lato aerodinamico per cercare di migliorare le prestazioni velocistiche della AMR21:

"Stiamo attraversando un lungo periodo di sviluppo iterativo e di conseguenza nessuna parte della monoposto, dal Bahrain a Silverstone, ha avuto delle modifiche visibili. E' un processo che sta funzionando e benché siamo consapevoli che la nostra macchina non è tra le più veloci, siamo più vicini in quanto a prestazioni alle vetture dei nostri principali rivali. Questo è il risultato di un programma di miglioramento aerodinamico gestito con grande cura, che necessariamente ha comportato tentativi ed errori, ma alla fine ha prodotto risultati reali".

McCullough ha poi dichiarato che il lavoro sulla AMR21 di fatto si è concluso: "E' stato qualcosa di impressionante quel che abbiamo fatto ed ora trasferiremo lo sforzo e le risorse sulla monoposto del 2022. Se guardo alle gare disputate fino ad ora, su undici gare abbiamo raccolto punti in nove occasioni, quindi non è tutto da buttare. Voglio anche far notare che sei di questi piazzamenti a punti sono arrivati da Lance che si è dimostrato molto consistente per un pilota di soli 22 anni. E non dimentichiamo che a Baku, dove Vettel si è piazzato secondo, Stroll era lanciato verso un bel risultato se non gli fosse esplosa la gomma posteriore, un evento al di fuori del nostro controllo. E poi c'è Budapest, con Sebastian secondo, ma poi squalificato...".

RS Racing