Jacopo RubinoIl grande giorno è arrivato: oggi, venerdì 26 agosto 2022, Audi ha finalmente ufficializzato il suo sbarco in Formula 1 dal 2026, realizzando una power unit per i futuri regolamenti tecnici. Sarà un nuovo capitolo nella storia del marchio, vincente in numerose discipline, fra rally, Turismo, DTM ed endurance, ma che mai si era convinto a misurarsi nella categoria regina del motorsport, nonostante le voci circolate a più riprese negli ultimi vent'anni.
L'annuncio è arrivato con la conferenza stampa organizzata a Spa-Francorchamps in presenza dell'amministratore delegato Markus Duesmann, che ha voluto fortemente questo impegno, di Oliver Hoffmann del consiglio di amministrazione, del presidente FIA, Mohammed ben Sulayem, e ovviamente di Stefano Domenicali. L'attuale boss del Circus, lasciata la Ferrari nel 2014, ha lavorato in Audi per circa due anni come capo dei progetti speciali, prima di passare in Lamborghini. Aver portato il costruttore tedesco in F1 è senza dubbio anche una sua vittoria.
Nella conferenza stampa odierna, non si sono ancora fatti riferimenti al team con cui collaborerà Audi, ma
è ormai sicuro il matrimonio con la Sauber, rilevando un'ampia quota di maggioranza (si parla del 75%). La compagine svizzera, attualmente al via a nome Alfa Romeo, si continuerà ad occupare della parte telaistica. Sauber è stata scelta dopo i tentativi falliti con la McLaren, che ha rifiutato di vendere, e i contatti più o meno approfonditi con Williams e Aston Martin, con il vantaggio di una maggiore vicinanza geografica e culturale, oltre ad una galleria del vento all'avanguardia.
"Questo è un grande momento per il nostro sport, che evidenzia l'enorme forza di una piattaforma in continua crescita. Si tratta inoltre di un notevole riconoscimento per la nostra scelta di adottare motori ibridi alimentati in modo totalmente sostenibile", ha rimarcato Domenicali. Come per la "cugina" Porsche, che si unirà a Red Bull, sono stati decisivi i nuovi regolamenti, che vedranno le power unit erogare una maggiore potenza elettrica dalla parte ibrida, fino a circa 500 cavalli pur senza la MGU-H, e l'utilizzo di carburanti sintetici e sostenibili. Si trattava di condizioni imprescindibili per attirare il gruppo Volkswagen.
"Il motorsport è parte integrante del DNA di Audi", ha sottolineato Duesmann, che in F1 ha già lavorato quando era in BMW. "La F1 sarà una vetrina globale per il nostro brand e allo stesso tempo un laboratorio ad alto livello. Unire alte prestazioni e la competizione è sempre stato un volano per l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel nostro settore. Con le nuove regole, è venuto il momento giusto per il nostro coinvolgimento: del resto, Audi e Formula 1 perseguono chiari obiettivi di sostenibilità".
Come già riportato, la power unit nascerà nel reparto corse Neuburg, sotto la direzione di Adam Baker, e in Audi hanno tenuto a sottolineare che "ci sarà il primo propulsore F1 costruito in Germania dopo oltre un decennio". Vero: il riferimento va proprio alla BMW, uscita dal Mondiale a fine 2009, mentre la Mercedes da sempre ha il proprio reparto motori in Gran Bretagna, a Brixworth, in quella che era un tempo la sede della Ilmor. A Neuburg sono già presenti i banchi prova e si stanno aumentando staff e risorse dedicate per la piena operatività già dalla fine del 2022: da lì, ci saranno circa tre anni prima del debutto in pista.
Con l'occasione, Audi ha confermato definitivamente la cancellazione del programma LMDh, che dal 2023 l'avrebbe vista tornare nell'endurance e alla 24 Ore Le Mans: il sacrifico ha liberato ulteriori risorse da spendere in F1. Andrà invece avanti il progetto Dakar, con l'obiettivo di vincere la prossima edizione, assieme a quelli per i clienti nelle classi GT3 e TCR.