Massimo Costa - XPB ImagesRaramente si è visto un finale di campionato così esaltante nel motorsport. A regalarcelo quest'anno, è la Formula 3. A Monza, tra la fine di agosto e il primo giorno di settembre, si deciderà chi è il campione 2024 della categoria. Sono sette i piloti che possono iscrivere il loro nome nell'albo d'oro, ma ben due, e tra l'altro i primi due della classifica, sono italiani: Leonardo Fornaroli del team Trident e Gabriele Minì del team Prema. Una cosa mai accaduta a questi livelli.
Così come non si è mai verificato che un pilota tricolore vincesse il titolo della Formula 3 nuova generazione, nata nel 2019 dalle ceneri della GP3, altra serie in cui un italiano non ha mai concluso la stagione da leader. Mentre nella "vecchia" Formula 3 contintentale (categoria che manca tantissimo al motorsport, ma incredibilmente annientata dalla FIA alla fine del 2018) furono campioni Edoardo Mortara nel 2010, Raffaele Marciello nel 2013 e nel 2015 Antonio Giovinazzi era risultato vice campione.
Ma Fornaroli e Minì, entrambi al secondo anno in F3 e divisi in classifca da 1 solo punto (129 contro 128), dovranno prestare grande attenzione perché la concorrenza non scherza. A spaventare, soprattutto, è Luke Browning del team Hitech, terzo con 123 punti, poi ci sono gli altri due piloti del team Prema, il rookie Arvid Lindblad con 113 punti e Dino Beganovic con 100. Poco dietro, Christian Mansell di ART e Oliver Goethe di Campos, rispettivamente con 97 e 94 lunghezze.
Realisticamente però, da Beganovic in giù, sembra piuttosto difficile per loro poter puntare alla vetta assoluta .
A Monza, i punti disponibili saranno 39, come in tutte le prove della categoria: 10 per il vincitore di gara 1, 25 per il primo classificato di gara 2, 2 per l'autore della pole, 1+1 per chi realizza il giro più veloce nelle due corse, ma deve concludere nella top 10. Come si può intuire, le combinazioni che si creeranno saranno infinite .
I sette contendenti, a Monza avranno situazioni psicologiche molto differenti. Goethe, Mansell, Beganovic, non avranno nulla da perdere e potranno andare all'attacco senza se e senza ma, come anche Lindblad che dovrà recuperare non pochi punti per poter sognare. Diverso il discorso per Fornaroli, Minì e Browning, che dovranno prestare la massima attenzione in ogni circostanza e nello stesso tempo essere velocissimi e agguerriti.
Purtroppo, Monza non è certo il circuito tecnico che premia il talento (due corve e poco altro) e anzi, si presta a facili incidenti in quei budelli rappresentati dalla prima chicane e dalla variante della Roggia, dove ogni anno si verificano ammucchiate coinvolgendo spesso piloti che nulla hanno fatto per cercare un contatto. Altro aspetto negativo, i track limits, che potrebbero avere un peso non indiffierente nello stilare le classifiche finali.
I protagonistiFornaroli, 129 punti, è sicuramente l'elemento di rottura rispetto ai suoi avversari. Non appartiene a una Academy legata a un team di F1, non ha vinto alcuna gara di F3 fino ad ora (sei podi all'attivo), ma conduce meritatamente la classifica generale. La costanza è la sua forza, unita a qualifiche sempre brillanti. La crescita di Fornaroli negli ultimi anni, tra F4, Regional e F3, è sotto gli occhi di tutti e oltre alle sue indubbie qualità e forza di volontà, il merito di tale percorso va condiviso con il suo staff, in cui spicca Gianpaolo Matteucci, che ha saputo fornie al ragazzo piacentino di 19 anni le giuste "coordinate" per compiere continui progressi, e tutta la Trident che lo ha accolto fin dalla Regional by Alpine accompagnandolo con un gran lavoro tecnico fino al vertice della F3.
Minì, 128 punti, arrivava da un deludente 2023 in cui aveva terminato settimo con Hitech. Unica gemma, la fantastica pole seguita dalla vittoria a Monte Carlo. Proprio come quest'anno, che affronta con la italiana Prema, la squadra per cui aveva vinto l'italiano F4 nel 2020 e che lo ha rimesso in carreggiata. Oltre al successo monegasco, il 19emme palermitano ha conquistato quattro podi e vari piazzamenti, ma troppi alti e bassi conditi da qualche errore evitabile. Minì è da sempre assistito dal management di Nicolas Todt, che ha creduto in lui fin dal karting disegnandogli una carriera perfetta, ed appartiene anche alla Academy Alpine F1.
Browning, 123 punti, foto sopra, è al secondo anno di F3 ed è il più anziano con le sue 22 primavere. Campione della F4 inglese nel 2020, terzo nella F4 tedesca 2021, campione GB3 nel 2022, vittorioso nel GP di Macao F3 2023, questo pilota britannico del team HItech, entrato nella Academy Williams F1, ogni anno ha portato a casa risultati importanti. Il successo sul mitico tracciato cittadino di Macao, ha ribaltato la sua prima stagione in F3 che era stata deficitaria, solo 15esimo. Nel 2024 ha rimediato due successi nelle main race di Sakhir e Spielberg a cui va aggiunta la pole di Silverstone. Guida bene, è veloce, ed ha tutto per mettere in difficoltà Fornaroli e Minì.
Lindblad, 113 punti, foto sotto, è la sopresa del campionato. L'inglese Junior Red Bull, appena 17 anni, ha fatto il salto diretto dalla Formula 4, dove in Italia è stato tra i grandi protagonisti, ma non nella fase finale della stagione nella quale ha perso il ritmo e un titolo che pareva suo. Rimasto fedele al team Prema, ha subito vinto la gara di apertura a Sakhir, poi si è ripetuto a Montmelò nella main race infilando una magica doppietta a Silverstone, impresa unica, non riuscita a nessuno. Ma proprio dopo quella magia, non ne ha combinata una giusta in qualifica a Budapest e Spa, tornando a casa senza punti in quelle quattro gare. E perdendo la grande chance di rimanere in contatto con le primissime posizioni del campionato.
Beganovic, 100 punti, è sicuramente la delusione della stagione. Certo, è ancora in lizza per la vittoria finale, ma non è nelle sue mani il pallino. Lo svedese al secondo anno di F3, pilota del Ferrari Driver Academy, è per ora il peggiore tra i ragazzi del team Prema, addirittura battuto da chi in monoposto corre da soltanto due anni, vedi Lindblad. Campione della Regional by Alpine nel 2022, il 20enne è legato a Prema dal 2020, quando ha debuttato in monoposto con la F4, concludendo al terzo posto nella serie italiana battuto da Minì e Francesco Pizzi. Beganovic ha vinto la main race di Melbourne e la sprint di Spa, in mezzo due terzi posti e qualche caduta di troppo.
Mansell, 97 punti, e Goethe, 94 punti, dovranno sperare, come Beganovic, nei guai altrui. L'australiano Mansell, 19 anni, potrà comunque consolarsi per avere disputato una stagione bel al di sopra delle aspettative con il team ART, risultatndo con una pole e quattro secondi posti il migliore tra i piloti della formazione francese. Il danese Goethe, 19 anni, rimpiangerà di aver lasciato Trident per Campos. Pilota junior Red Bull, non ha raccolto quel che sperava. Due buoni weekend tra Imola e Montmelò, poi poco altro.
Chi ha deluso le atteseTra coloro che non hanno ottenuto i risultati che ci si aspettava,
Nikola Tsolov (75 punti) del team ART, ottavo in campionato, a punti soltanto in sette delle sedici gare disputate, si è messo in luce per una grave scorrettezza a Melbourne nel turno libero, buttando fuori Alex Dunne (foto sotto), ma la risposta FIA è stata un buffetto sulla guancia anziché la squalifica dall'evento. E' stato anche costretto a saltare Spa per avere scioccamente disputato un evento Eurocup-3 proprio sul circuito belga prima che vi corresse la F3, mostrando una non conoscenza dei regolamenti al pari del suo management. E dire che è un pilota Academy Alpine e della A14 di Fernando Alonso.
Tim Tramnitz (63 punti), pilota Junior Red Bull, era al debutto in F3 dopo due anni di Regional by Alpine, terzo nel 2023. Con la Dallara di MP Motorsport, il tedesco è rimasto lontano dai risultati di Lindblad, rookie e Junior Red Bull come lui. Zero vittorie, appena tre podi.
Sami Meguetounif (53 punti), dopo due anni di Regional by Alpine, si è presentato con Trident per sorprendere, ma lo ha fatto solo in maniera negativa nonostante avesse come ingegnere Mancini, che l'anno scorso ha portato alla vittoria Gabriel Bortoleto. Una marea infinita di errori ha caratterizzato la sua stagione.
Ci si attendeva di più da
Mari Boya (41 punti) e Sebastian Montoya (40 punti), entrambi nel team Campos. Qualche lampo, molti errori. Evanescente
Martinius Stenshorne (26 punti) di Hitech. Il norvegese arrivava in F3 con l'aureola di vice campione della Regional by Alpine, colui che aveva tenuto testa a lungo ad Andrea Antonelli. Ma chi l'ha visto in F3? Per la cronaca, il suo compagno di nome Borwning, si sta giocando il campionato. Aggiungiamo che come Tsolov, anche Stenshorne ha dovuto saltare una tappa F3, a Silverstone, per aver corso una prova della inglese GB3. Anche lui e il suo management, leggi Todt, non conoscono le regole?
Nikita Bedrin (25 punti), eterna promessa russa, non fa mai il salto di qualità e nonostante partecipi a due campionati, corre anche nel Regional by Alpine, non ha lasciato ricordi in nessuno dei due. Infine,
Kacper Sztuka (6 punti). Campione italiano F4 lo scorso anno, entrato nel programma Junior Red Bull, pilota di MP Motorsport, ne è uscito a metà campionato per mancanza totale di risultati. Considerando che solo pochi mesi fa in F4 teneva testa a gente come Lindblad, Tuukka Taponen, James Wharton, Ugo Ugochukwu, viene da chiedersi cosa sia accaduto al polacco.