Massimo Costa - XPB Images L’inizio del weekend sull’inedito tracciato cittadino di Jeddah era stato a dir poco da sballo per l’Alpha Tauri. Pierre Gasly nei tre turni di prove libere è sempre stato nella top 5: quarto, terzo e quinto, tenendo un passo formidabile. E anche Yuki Tsunoda dopo un avvio stentato nella prima sessione, ha piazzato una ottava e una quarta posizione. Poi, nella qualifica, Gasly ha avuto un leggero calo ottenendo il sesto tempo mentre il giapponese ha potuto festeggiare l’ingresso in Q3 per la seconda volta consecutiva dopo Losail, e nuovamente da ottavo.
La gara è stata perfetta per il pilota francese. Anche se non ha cambiato le gomme appena uscita la prima safety-car, seguita dalla prima bandiera rossa, ha guadagnato un paio di posizioni passando da ottavo a sesto. E lì è rimasto praticamente per tutti i rimanenti giri del Gran Premio tenendosi dietro le due Ferrari. Non male proprio. Una corsa solida, una delle tante che Gasly ha saputo offrire questa stagione. Basti pensare che ha portato se stesso e l’Alpha Tauri in zona punti per 14 volte su 21 gare disputate, tra queste spicca il terzo posto di Baku cui vanno aggiunte le due volte in cui ha terminato quarto, a Zandvoort e Città del Messico.
Una volta di più, il francese ha fatto sapere che il suo obiettivo prossimo futuro è quello di tornare in Red Bull, la squadra che lo aveva voluto dopo la sua prima esperienza in Toro Rosso nella stagione 2019, salvo poi rimandarlo a Faenza nell’agosto dello stesso anno. Chissà se si sono mai rimangiati tale decisione, ma pare di no perché anziché promuoverlo nuovamente alla fine del 2020 dopo una bella stagione che lo aveva visto addirittura vincitore a Monza, gli è stato preferito Sergio Perez. Ma Gasly non ha fretta. Dopo aver pensato di uscire dal gruppo Red Bull per tentare nuove strade come già aveva fatto l’ex Toro Rosso Carlos Sainz, in particolare puntava alla Alpine, non trovando spazio ha fatto marcia indietro. Dovrà pazientare ancora e chissà se nel 2023, considerando che Perez è stato confermato per il 2022, finalmente potrà tornare a Milton Keynes.
Per quanto riguarda Tsunoda invece, il suo primo giro è stato pessimo e anche il suo tentativo di rimonta perché si è urtato con Sebastian Vettel alla prima curva, una manovra eccessiva che ha anche portato una penalità. Il piccolo giapponese ha riconosciuto di avere esagerato e si è scusato con il tedesco della Aston Martin. Alla bandiera a scacchi è risultato soltanto 14esimo, le speranze erano ben diverse. Ma Tsunoda può stare tranquillo, la squadra lo ha adottato e confermato per il 2022 quindi avrà ancora tutto il tempo per crescere nella dovuta maniera. Rimane il dispiacere per la quinta posizione persa nella classifica costruttori: il colpo grosso messo a segno dall’Alpine in Qatar ha fregato la squadra di Faenza che si trova a 29 lunghezze di distacco senza alcuna possibilità di recuperare tale divario.