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3 Apr 2018 [9:51]

Haas per il riscatto in Bahrain
Steineir: "Dimenticare Melbourne"

Jacopo Rubino - Photo4

Si avvicina il Gran Premio del Bahrain, per la Haas è l’occasione di voltare pagina dopo la cocente delusione vissuta in Australia. A Melbourne la scuderia americana era lanciata verso il miglior risultato della propria avventura in Formula 1, ma i problemi avuti con il fissaggio delle ruote al pit-stop hanno costretto al ritiro sia Kevin Magnussen che Romain Grosjean. Riscrivendo il film della corsa, ma questa è un’altra storia. “Sono momenti difficili, ma sono parte delle corse. Ottenendo un buon risultato, ci dimenticheremo di quello che è successo”, dice pragmaticamente il team principal Gunther Steiner.

All’interno del box, nessuna caccia alle streghe: “Come squadra si possono commettere degli errori. Forse ci siamo concentrati troppo sulla macchina e non ci siamo allenati abbastanza, ma andiamo avanti. Lo scorso anno abbiamo compiuto alcuni fra i migliori cambi gomme, ne siamo capaci”, sottolinea il manager altoatesino.

Dalla disfatta all’Albert Park, la Haas ha tratto comunque la consapevolezza di avere una monoposto velocissima: forse pure troppo per le aspettative del paddock, alimentando i malumori degli avversari che chiedono maggiore chiarezza sugli effettivi legami con la Ferrari. “Ognuno può avere la sua opinione, ma per me non hanno valore. Rendiamo conto di tutto alla FIA, per questo sono convinto che non facciamo nulla di sbagliato”, insiste Steiner. “L’aerodinamica è nostra, e sì, utilizziamo componenti meccaniche della Ferrari, ma era così già nei due anni precedenti. Possiamo essere orgogliosi di quanto realizzato”.

Dunque, si riparte da Sakhir con “cauto ottimismo” di potersi riscattare, racconta Steiner. “Non sarò arrogante dicendo che saremo competitivi come in Australia, ma di sicuro ci proveremo. Una gara non fa una stagione, bisogna rimanere umili e continuare a lavorare. In questo modo potremo raggiungere prestazioni simili”.

La pensano così anche i piloti, per adesso rimasti a mani vuote ma galvanizzati all’idea di trovarsi fra le mani un’auto con questo potenziale. Che andrà capitalizzato. “Mettiamola così: preferisco battagliare sempre per la quarta o quinta posizione, piuttosto che finire ogni volta 15esimo”, afferma filosofico Grosjean. “Speriamo di sorprendere ancora”. Magnussen va a testa bassa: “Nulla è garantito, ma prendiamo ciò che c’è di positivo. Abbiamo una buona vettura, e sarebbe fantastico conquistare un bel piazzamento. Dobbiamo recuperare”.
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