20 Feb [17:52]
Hamilton e la telemetria
"Non andrebbe condivisa"
Jacopo Rubino - Photo4
Ognuno per la sua strada, se fosse possibile: questa è l'opinione, sincera, di Lewis Hamilton in merito alla condivisione dei dati fra compagni di squadra in Formula 1. Secondo il tre volte iridato un pilota dovrebbe affinare da solo il proprio stile di guida, senza appoggiarsi alla telemetria acquisita dall'altro lato il box. "Vado in pista, faccio il mio lavoro, e l'altro pilota può vedere ogni cosa. Ho chiesto al mio team di non vedere nulla del mio compagno. Non trovo giusto che lui faccia il suo lavoro e io debba studiarlo attraverso un computer", ha dichiarato Hamilton in una videointervista organizzata dallo sponsor UBS su Facebook.
"Quando guidiamo ci affidiamo per esempio ai punti di frenata, alle sconnessioni, ai segni delle gomme sull'asfalto, tutte cose che ti aiutano ad affrontare la curva più in fretta. L'altro pilota può essere più o meno portato di te, ma grazie ai dati può copiarti. È questo che non mi piace. Nel karting non si poteva fare e veniva fuori il talento puro", ha proseguito il britannico.
Secondo Hamilton a beneficiare di questa tendenza sono soprattutto gli esordienti, che vedono spianato il cammino di apprendistato. "Oggi puoi prendere un ragazzo dalla F3, metterlo al simulatore ogni giorno per provare a fare le mie stesee linee. E alla fine probabilmente ci riuscirà, ma dovrebbe scoprirlo in autonomia. Bisogna trovare da soli il limite, questa è la vera sfida di essere piloti. Se non sono capace di farlo, non sono abbastanza bravo e non merito di essere qui. E alcuni non lo meritano davvero".
Qualcuno ha visto in queste parole un attacco velato al nuovo compagno Valtteri Bottas, scelto dalla Mercedes per sostituire Nico Rosberg. Tanto che alla fine Hamilton ha preferito scongiurare ogni fraintendimento attraverso Twitter: "Tengo a chiarire di non aver voluto criticare la mia squadra, sono solo le mie sensazioni sulla F1 in generale. Lo penso da quando sono in F1, ed è così da dieci anni. Nessun problema con il mio team, né con Bottas". Se sarà davvero così, lo scopriremo durante la stagione. Difficile però pensare che nel 2007, in McLaren, Hamilton non abbia sfruttato la maggiore esperienza di Fernando Alonso per mettere alle corde lo stesso spagnolo.