24 Lug [11:14]
IL CASO
Rosberg graziato dalla FIA
Ma le "gialle" per chi valgono?
Massimo Costa - Photo 4
Se ti chiami Nico Rosberg e comandi il campionato del mondo puoi evitare una penalità per il non rispetto delle bandiere gialle. È questo il segnale, chiaro, evidente, che la FIA ha mandato ieri da Budapest. Se invece, ti chiami Rio Haryanto o Jolyon Palmer si abbatte la scure dei commissari sportivi che ti penalizzano in tutti i modi, con retrocessioni in griglia di partenza e punti sulla licenza, come accaduto a Spielberg. Come ha giustamente rilevato la Gazzetta dello Sport, ancora una volta la FIA si dimostra inadeguata nel far rispettare regole che è incapace di scrivere.
Quando c'è la doppia bandiera gialla esposta per un pericolo, nel caso la McLaren di Fernando Alonso ferma per un testacoda, i piloti devono rallentare. Lo spagnolo si è girato proprio nelle battute finali della Q3 quando tutti tentavano l'assalto al miglior crono. C'erano i big in pista, Sebastian Vettel che puntava a sopravanzare le due Red Bull ha rallentato, Lewis Hamilton che aveva la pole in mano, ha alzato il piede, Rosberg che è passato dopo di loro ha conquistato la pole praticamente dando un colpetto di freno.
Possibile? Sì perché il regolamento spiega che con la doppia bandiera gialla occorre rallentare significativamente. Che vuol dire tutto e niente. Cosa si intende con quella dicitura? Un decimo in meno rispetto al proprio giro migliore? Mezzo secondo? Un secondo? Un millesimo? Rimane il fatto che Rosberg ha segnato la pole passando in un punto in cui erano esposte le doppie bandiere gialle. Un pessimo segnale per i giovani piloti, dalla GP2 alla F.4, che vengono continuamente tartassati per ogni piccola infrazione.