World Endurance

Nel 2025 stabilità per le Hypercar
Novità per la qualifica delle LMGT3

Michele Montesano Con l’annuncio della lista degli iscritti alla prossima stagione, il WEC è già entrato nel 2025. Visto il ...

Leggi »
GT World Challenge

Annullata gara 1 a Montmelò
WRT vince il titolo team nel GT Sprint

Michele Montesano Quando siamo alla vigilia dell’ultimo appuntamento stagionale del Fanatec GT World Challenge Europe Endura...

Leggi »
World Endurance

Alpine conferma i suoi piloti
Da Porsche arriva Makowiecki

Michele Montesano Archiviata la stagione d’esordio della A424 LMDh con un promettente quarto posto nella classifica costrutto...

Leggi »
formula 1

Il Gran Premio d'Italia
sarà a Monza fino al 2031

"Grande soddisfazione, per una firma che premia serietà, professionalità e lo straordinario impegno dell’ACI”, è stata e...

Leggi »
Regional European

Test a Misano - 2° giorno
È di Slater la "pole"

Si sono conclusi con il miglior tempo di Freddie Slater, del team Prema, i due giorni di test Kateyama sostenuti da sette tea...

Leggi »
USF PRO

Con Rob Howden alla scoperta
dei campionati della Road to Indy

Mattia Tremolada‍Nel corso delle ultime stagioni i campionati della Road to Indy hanno conosciuto uno sviluppo e una crescita...

Leggi »
25 Set [12:40]

Il campione Newgarden
pronto per la leggenda

Marco Cortesi

Josef Newgarden non era tranquillo, non lo era per niente, al via dell'ultimo appuntamento della stagione IndyCar 2019 a Laguna Seca. Sapeva che non sarebbe stato al cento per cento come assetto sulla pista californiana, così come non lo era stato a Mid-Ohio, tracciato simile. Proprio a Mid-Ohio aveva buttato tutto via con un contatto all'ultimo giro.

Sin dalle prime fasi, ha guardato più ai suoi rivali che a se stesso. Per vincere il titolo aveva bisogno di un nono posto, ma la storia IndyCar ha mostrato quanto sia pericoloso tararsi sul "minimo" nella gara finale di stagione. Juan Pablo Montoya nel 2016 aveva bisogno di un quinto posto, e perse il campionato a pari punti. A Will Power... capitò un destino simile per ben tre volte.

Newgarden è riuscito invece nell'intento, anche grazie alla prova di Colton Herta che, fuori dai giochi per il titolo, ha dominato la corsa, portando via il massimo punteggio. Considerata la pressione che aveva addosso, il pilota del team Penske può vedere quell'ottavo posto come un successo importantissimo.

Un successo che gli ha dato il secondo titolo, quello più difficile, perché è molto più complicato tornare al top quando hai tutto da perdere che farlo al primo anno con un top-team, in cui le aspettative non sono al massimo. Il secondo titolo è anche lo spartiacque che può portare sulla strada della leggenda, che certifica qualità, solidità e merito.

Come pilota, Newgarden è fondamentalmente lo stesso del 2017. Cresciuto per essere un grande campione, già con la massima maturità. Quest'anno, ad aiutarlo nella corsa al successo è stato il gran numero di sfidanti che si sono divisi successi ed... errori. Ben sette piloti hanno vinto almeno due gare, e la grande alternanza ha portato a premiare, ancor più che d'abitudine, coloro in grado di mantenere un livello globalmente alto su tutte le piste. Sono stati perdonati più errori, perché tutti, per restare al top, ne hanno commessi.

E per Newgarden la differenza l'hanno fatta proprio le giornate-no, i quarti e quinti posti quando le cose non giravano. Oltre alle vittorie perentorie sugli ovali. Newgarden ricorda sempre di più le leggende dell'IndyCar dei tempi d'oro. Manca solo (si fa per dire) il successo nella 500 Miglia, che di questo passo arriverà, a suo tempo.